Ménard, Louis
scienziato e scrittore francese (Parigi 1822-1901). Spirito originale, ebbe molteplici interessi. Esordì col poema Prométhée déchaîné (1844), poi si dedicò alla chimica scoprendo il collodio. Per aver partecipato agli avvenimenti rivoluzionari del 1848-49, che lo videro tra i collaboratori di Proudhon, dovette trascorrere tre anni in esilio, a Londra e a Bruxelles. Al ritorno studiò il greco e le religioni antiche, traendone materia per Poèmes (1855). Si laureò in lettere nel 1860 con una tesi su De la morale avant les philosophes, riprendendone i temi in un'opera di divulgazione, Du polythéisme hellénique (1863). Tutto dedito alla pittura fino al 1870, pur aderendo alle idee della Comune, non interruppe gli studi eruditi, che divennero oggetto di numerose pubblicazioni: Rêveries d'un païen mystique (1876), Histoire des Grecs (1884), Symbolique des religions anciennes et modernes (1897). Ménard ebbe un'influenza determinante sulla formazione di Leconte de Lisle e del movimento parnassiano, grazie alla riscoperta del mondo ellenico e del valore simbolico delle antiche mitologie.