Mèdici, Luigi, cavalière de'-, prìncipe di Ottaiano e duca di Sarno
uomo politico (Napoli 1759-Madrid 1830). Reggente della corte della Vicaria dal 1791, fu sospettato di giacobinismo nel 1795 ma venne presto riabilitato e nel 1803 e 1804 fu incaricato di dirigere le finanze reali e la segreteria di Stato. Incautamente consigliò nel 1805 il re di accogliere gli Anglo-Russi nel regno e dovette fuggire in Sicilia con la corte al momento dell'invasione francese. Benché in urto con lord Bentinck, rimase sempre fedele all'alleanza britannica. Inviato quale rappresentante siciliano al Congresso di Vienna, riuscì a liberare il regno dal vassallaggio verso la Santa Sede e ottenne che i regni di Napoli e Sicilia si fondessero nel Regno delle Due Sicilie (1816). Praticamente a capo del governo dal 1815 e seguace delle teorie liberiste concepì la restaurazione in termini essenzialmente economico-finanziari e fu tra i creatori della marina mercantile del regno. Nel 1818 concluse un concordato con la Santa Sede e nel 1819 promulgò un nuovo codice di leggi. Fuggito a Roma durante i moti del 1820, al suo ritorno liquidò Canosa e Troya, poiché mirava a seguire una strada intermedia tra la reazione e il liberalismo. Ciò non gli impedì di domare con estrema energia la rivolta del Cilento del 1828. Fu ottimo finanziere. Morì a Madrid dove aveva accompagnato Francesco I in un viaggio ufficiale presso quella corte.