Luthuli, Albert John

uomo politico e scrittore africano (Rhodesia del Sud 1898-Durban 1967). Figlio di un missionario della tribù zulu degli Abasemakolweni, fu maestro e predicatore laico della Chiesa congregazionalista, prima di assumere, alla morte del padre, la direzione della propria tribù, a Groutville. Nel 1946 aderì al Native's Representative Council (NCR; Consiglio Rappresentativo degli Indigeni), ben presto disciolto. Dopo un breve soggiorno negli Stati Uniti, aderì all'African National Congress (ANC; Congresso Nazionale Africano), di cui fu presidente dal 1952 al 1960. Oppositore del premier sudafricano H. F. Verwoerd, divenne uno dei più importanti uomini politici neri. Sotto la sua guida l'ANC iniziò la lotta contro l'apartheid e per l'uguaglianza razziale all'insegna della "non violenza" e convinto della necessità di cooperare con le frange più progressiste della popolazione bianca oltre che con l'etnia indiana e i coloureds (meticci). Due volte arrestato, processato e assolto dall'accusa di cospirazione, Luthuli fu insignito nel 1961 del premio Nobel per la pace per aver cercato di dare una soluzione pacifica alla discriminazione razziale in Sudafrica. Nel 1953 è apparsa la sua autobiografia Let My People Go (Libertà per il mio popolo), racconto della sua vita e del contributo alla lotta per la liberazione della sua gente.

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