Luigi XV

re di Francia, detto il Beneamato (Versailles 1710-1774). Re a cinque anni (1715) sotto la reggenza di Filippo d'Orléans e del cardinale Dubois, dichiarato maggiorenne nel 1723, lasciò dapprima il governo del regno ai suoi ministri: il duca di Borbone (1723-26), che organizzò il suo matrimonio con Maria Leszczyńska, e poi il cardinale Fleury (1726-43). Contro la politica di quest'ultimo, che cercò inutilmente di evitare un intervento nella guerra di successione austriaca (1740-48), Luigi XV appoggiò il partito bellicista. Nel 1744 decise di assumere direttamente il potere. La vittoria di Fontenay (1745), il Trattato di Aquisgrana (1748), alcuni successi nelle Indie, una pace di otto anni nel Paese lo resero particolarmente popolare, ma sotto l'influenza delle favorite egli andò incontro a una serie di sconfitte: la Pompadour lo spinse a migliorare i rapporti con l'Austria, fatto che doveva poi significare il rovesciamento delle alleanze e la partecipazione alla guerra dei Sette anni (1756-63), al cui termine la Pace di Parigi sancì la sconfitta francese; la contessa Du Barry (favorita dal 1769) lo spinse a destituire Choiseul, prototipo del ministro illuminato, e ad affidare il governo a un triumvirato (Maupeou, Terray e d'Aiguillon) che, impostando una politica autoritaria, finì con l'irritare la nazione.

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