Sètte anni, guèrra dei-
conflitto sviluppatosi tra il 1756 e il 1763, che si svolse in quattro continenti (Europa, America, Asia e Africa). La guerra ebbe le sue premesse già nella Pace di Aquisgrana (1748) che, non avendo risolto le questioni coloniali (America, India) tra Francia e Inghilterra, inaspriva, anziché sedare, il contrasto fra le due potenze; avendo inoltre assegnato la Slesia alla Prussia alterava l'equilibrio tedesco a favore di quest'ultima, suscitando i timori della Russia, della Polonia e della Svezia nei riguardi del temuto vicino. Si aprì quindi una situazione diplomatica nettamente contrastante con la tradizione che vedeva da secoli la Francia borbonica nemica dell'Austria asburgica: la prima era alleata della Prussia, la seconda dell'Inghilterra. In vista di un possibile conflitto l'Austria non faceva mistero di cercare un accordo con la Francia e ciò preoccupò la Prussia che, temendo di rimanere isolata, ruppe per prima il classico schema delle alleanze sottoscrivendo con l'Inghilterra il Trattato di White-Hal, più noto come trattato di Westminster (16 gennaio 1756). La Francia non voleva la guerra: era in crisi, possedeva una marina debole e malandata, era impegnata in logoranti imprese in Paesi lontani (India, America). Il colpo però era troppo duro per il suo orgoglio e il 1º maggio 1756 a Versailles firmò a sua volta un trattato con l'Austria. Al trattato aderirono Polonia e Svezia mentre la Russia (2 febbraio 1757) stipulava a sua volta una convenzione con l'Austria. La guerra ebbe due teatri: uno europeo (dal quale il rovesciamento delle alleanze escluse l'Italia come campo di battaglia) e uno coloniale e marittimo. Nel primo rifulse il genio militare di Federico II che dopo brillanti vittorie (Liegnitz e Torgau, 1760) vide tuttavia l'invasione del Brandeburgo e l'occupazione di Berlino (1761). Il secondo sanzionò la netta prevalenza della flotta inglese su quella francese cui non giovò l'estremo sostegno della flotta spagnola. La morte della zarina Elisabetta (1762) salvò la Prussia dal disastro. Pietro III e Caterina II, germanofili entrambi, non solo conclusero la pace con Federico II, ma addirittura gli offrirono concrete possibilità di riprendersi. La guerra si concluse con due trattati. Il primo, detto di Parigi (10 febbraio 1763), sanzionò l'espansionismo coloniale inglese che ottenne dalla Francia tutti i possessi americani, Minorca e il Senegal, dalla Spagna la Florida. Il secondo, di Hubertsburg (15 febbraio 1763), riconfermò lo status quo ante in Europa: in particolare la Slesia rimase a Federico II.