Lióne
Indice(Lyon). Capoluogo del dipartimento del Rhône e della regione Rodano-Alpi (Francia), 170 m s.m., 491.268 ab. (2011), l'agglomerato urbano 2.165.785 ab. (2010).
Lione. Un tratto del fiume Saona.
De Agostini Picture Library/S. Vannini
Lione. Una veduta della ""città centrale"" con la chiesa di St.-Nizier.
De Agostini Picture Library/S. Vannini
Lione. Il municipio del sec. XVII.
De Agostini Picture Library/S. Vannini
Generalità
Posta in una regione collinare al margine orientale del Massiccio Centrale. Tra le principali città del Paese per popolazione e una delle più importanti dal punto di vista economico e culturale, è situata alla confluenza dei fiumi Saona e Rodano che la dividono in tre settori ben distinti, collegati da numerosi ponti. Il nucleo più antico, di origine romana (ancienne ville), si adagia sulla destra della Saona; i quartieri più recenti, industriali e residenziali (ville nouvelle), si stendono invece sulla sinistra del Rodano, mentre la “città centrale” (ville centrale), sorta tra i sec. XVI e XIX con funzioni amministrative e commerciali, si è sviluppata sulla penisola di confluenza dei due fiumi. Nel 1998 il centro storico è stato incluso nel patrimonio dell'umanità dall'UNESCO. È sede di un'università (1809) e di numerosi istituti di ricerca, accademie, musei e biblioteche. Sono nati a Lione l'imperatore romano Caracalla (188-217) e lo storico M. Bloch (1886-1944).
Storia
Importante centro commerciale fin dall'antichità, ebbe il nome di Lugdunum (43 a.C.) durante il dominio romano e fu capitale della Gallia Lugdunensis. Tra i principali centri di diffusione del cristianesimo in Francia, subì le persecuzioni di Marco Aurelio (177). Saccheggiata dagli Unni di Attila e poi occupata dai Visigoti, nel sec. V venne congiunta al regno dei Burgundi e poi all'impero carolingio; dopo il Trattato di Verdun (843) passò a Lotario, che la incorporò nel regno di Provenza. Nel 1032 Lione fu ceduta da Rodolfo III all'imperatore Corrado il Salico. Governata dagli arcivescovi, nel sec. XII per opera di Pietro Valdo vi nacque il movimento “dei poveri di Lione” (valdesi). Nel sec. XIII vi crebbe il contrasto tra clero e borghesi, i quali si posero sotto la protezione del re di Francia (1273). Filippo il Bello, nel 1312, poté annetterla definitivamente alla corona francese. Nel sec. XV Lione divenne il maggior centro manifatturiero tessile e il più attivo mercato serico d'Europa. L'espansione continuò fino al sec. XVI, quando le guerre di religione tra cattolici e protestanti gettarono la città in uno stato di anarchia. La ripresa delle persecuzioni seguita alla revoca dell'editto di Nantes (1685) colpì duramente l'attiva comunità protestante, pregiudicando l'economia della città. Durante la Rivoluzione la municipalità montagnarda fu cacciata e in sua vece ne fu installata una provvisoria costituita da girondini. Diventata il centro dell'opposizione realista, Lione fu assediata dall'esercito della Convenzione guidato da Kellermann, che nell'ottobre 1793 entrò nella città facendo strage dei cittadini. Sotto Napoleone si ebbe la rinascita economica col rilancio dell'industria tessile, ma nel 1831 Lione fu scossa dalla rivolta scoppiata il 20 novembre 1831 fra gli operai tessitori della città, soggetti a condizioni insopportabili di salario e di orario di lavoro. Repressa dalle forze governative il 3 dicembre, la rivolta aprì la stagione della lotta di classe in Francia ed ebbe un seguito sia a Lione nei successivi decenni, sia nel resto del Paese, dando origine alle prime organizzazioni operaie (Ligues e Compagnonnages). Durante la seconda guerra mondiale la città fu duramente colpita dall'aggressione nazista e lo spirito di sacrificio dei suoi abitanti e l'acerrima lotta intrapresa ne fecero la capitale della Resistenza francese.
Arte
I monumenti romani più importanti sono sulla collina di Fourvière (Forum Vetus): oltre al foro, alle terme e a case con mosaici, sono stati rimessi in luce il teatro, ampliato nel sec. II d.C. e ornato di sculture, e un odeon di età adrianea; dietro il teatro sorge un edificio sacro, forse dedicato a Cibele (nel borgo di Condate, dove si riuniva il Concilio delle Tre Gallie, si trovavano l'altare di Roma e Augusto, un tempio e l'anfiteatro). Il monumento più antico della città vecchia è la cripta a volta della chiesa di San Ireneo (sec. V), considerata il più notevole monumento paleocristiano di Francia. Al periodo romanico risale la chiesa di San Martino d'Ainay, con facciata con portico e torre (sec. XII). La cattedrale di San Giovanni venne iniziata dall'arcivescovo Guiscardo (1165-80), che realizzò l'abside e il coro in forme romaniche borgognone, e fu completata nel corso dei due secoli successivi in forme gotiche. Particolare importanza hanno le vetrate, tra cui quelle del coro (le inferiori del sec. XIII, le superiori del XIV), i rosoni del transetto (1241-50), il rosone della facciata (1393); in facciata si conservano i 350 mirabili rilievi del basamento (sec. XIV). Nel quartiere intorno alla cattedrale sono diffuse le case tardogotiche e rinascimentali con cortili a logge. Notevoli complessi barocchi sono la chiesa di San Bruno dei Certosini (1723-36); il municipio, di Simon Maupin (1646-55) con aggiunte di J. H. Mansart; il palazzo di San Pietro (1659-85); la loggia dei Cambi e la facciata sul Rodano dell'ospedale, disegnata da Soufflot (1741); la superba piazza Bellecour, progettata nel 1714. Il palazzo di Giustizia, neoclassico, è di L. P. Baltard (1836). Notevole esempio di architettura in cemento armato è lo Stadio, di T. Garnier. Il Museo delle Belle Arti comprende una raccolta di iscrizioni romane, sculture medievali, rinascimentali e moderne, stampe, disegni e una pinacoteca con dipinti del rinascimento italiano e di pittori francesi dell'Ottocento (G. David, Géricault, Delacroix, Courbet, Corot, Millet, Manet). Il Museo d'Arte Contemporanea, ospitato nel vecchio Palazzo della Fiera ristrutturato nel 1995 da R. Piano, è costituito principalmente da opere e installazioni create dagli artisti direttamente all'interno dei suoi ambienti. Il Museo dei Tessuti e delle Arti Decorative comprende due distinte collezioni; quella dedicata ai tessuti, unica al mondo, fu fondata nel 1864 e custodisce 400.000 campioni di tessuto di ogni epoca e nazione. Il Musée Guimet conserva collezioni archeologiche e orientali. Il Museo Storico documenta la vicenda della città attraverso reperti archeologici, dipinti, sculture, mobili, mappe, disegni ecc.; ospita il Museo Internazionale della Marionetta. § Lione fu un importante centro ceramico. Diverse manifatture vi sorsero agli inizi del sec. XVI, allorché alcuni maiolicari italiani presenti in città (S. Griffo, G. F. Pesaro, G. Gambin) diffusero lo stile istoriato e le “grottesche” di Urbino. Verso la fine del secolo si fecero sentire anche gli influssi faentini e veneti, riscontrabili soprattutto nei vasi da farmacia decorati a quartieri e a palmette.
Spettacolo
La storia teatrale della città iniziò in epoca romana (esistevano un teatro, un odeon e un anfiteatro) e proseguì con i misteri medievali, con le feste rinascimentali, con gli spettacoli eruditi delle scuole e con le recite dei comici dell'Arte. Nel 1538 fu costruito il primo teatro e nel 1676 sorse un'Académie Royale de Musique che, dopo aver peregrinato in varie sale di fortuna, si installò nel 1756 nel nuovo Grand Théâtre, divenuto municipale nel 1831 e tuttora in funzione. Gli si affiancarono nel sec. XIX altre ribalte che ospitavano da un lato i successi parigini in tournée, dall'altro eterodosse iniziative locali. Ma la città divenne importante dal punto di vista teatrale solo nel secondo dopoguerra, grazie al lavoro di R. Planchon (che aprì nel 1952 il Théâtre de la Comédie e si trasferì nel 1957 al Théâtre de la Cité del sobborgo operaio di Villeurbanne, divenuto nel 1972 la nuova sede del Théâtre National Populaire), al festival internazionale di Lione-Charbonnières (dal 1949: teatro, musica e danza) e, più recentemente, al Théâtre du Cothurne (poi Nouveau Théâtre du VIIIe) diretto da Marcel Maréchal. Lione è inoltre per tradizione la capitale francese del teatro di marionette (è di origine lionese il popolarissimo Guignol).
Economia
La floridezza economica di Lione fu in passato dovuta alla sua posizione, alla convergenza delle direttrici di traffico tra l'Italia e Parigi, nonché all'introduzione nel sec. XV dell'industria della seta. Nel panorama industriale odierno hanno un ruolo predominante i settori alimentare, metalmeccanico, chimico, delle fibre artificiali, conciario, grafico-editoriale, petrolchimico ed elettrotecnico. Attivo nodo stradale, ferroviario e aereo (aeroporto internazionale di Satolas) nonché porto fluviale sulla Saona, Lione è inoltre un attivo mercato di prodotti agricoli e industriali, sede di una mostra merceologica internazionale. È inoltre un importantissimo centro finanziario; qui fu fondata nel 1506 la prima banca francese, Le Crédit Lyonnais. Rilevante risulta anche il ruolo del turismo.
Curiosità
L'8 dicembre, la città viene illuminata da migliaia di luci esposte sui balconi e sulle finestre in omaggio alla Vergine Maria e da una scenografia luminosa che coinvolge i principali monumenti della città.