Lepospòndili
sm. pl. [sec. XIX; dal greco lépos, scaglia+spóndylos, vertebra]. Sottoclasse (Lepospondyla) di Anfibi comparsi nel Carbonifero e tuttora rappresentati da alcuni generi. In questi animali, dal corpo di piccole dimensioni, l'arco neurale e i corpi vertebrali sono intimamente saldati e hanno un rivestimento osseo continuo. Propri delle paludi e degli stagni, comprendono gli ordini Aistopodi, Nectridi, Microsauri, Urodeli e Apodi, dei quali i primi tre sono noti solo allo stato fossile. Gli Aistopodi (Aistopoda) sono rappresentati da un piccolo numero di generi del tardo Carbonifero (come Ophiderpeton e Dolichosoma), privi di arti e col corpo allungato simile a quello di un serpente. I Nectridi (Nectridia) presentavano un corpo salamandriforme provvisto di coda appiattita lateralmente; il loro massimo sviluppo avvenne nel Carbonifero in Europa e nell'America Settentrionale. Vivevano su fondali sabbiosi dove si spostavano con l'aiuto delle corte zampe. Ai Microsauri (Microsauria) appartengono piccoli tetrapodi, lunghi 10-15 cm, che differiscono dai Nectridi per le diverse vertebre; vissero dal Carbonifero al Permiano inferiore. Gli Urodeli (Urodela) sono conosciuti allo stato fossile dal Cretaceo inferiore. Molto noto è il genere Andrias, salamandra gigante dell'Oligocene. Gli Apodi (Apoda) non sono noti allo stato fossile.