Lepidodendrali o Lepidofitali

sm. pl. [da lepido-+greco déndron, pianta]. Ordine (Lepidodendrales) di piante fossili della classe Licopside (Pteridofite) vissute dal tardo Devoniano alla fine del Permiano e che raggiunsero il massimo sviluppo nel Carbonifero superiore, quando arrivarono a formare le immense foreste che hanno dato origine a un gran numero di giacimenti di carbon fossile. Alte fino a 40 m, avevano tronchi colonnari diritti, spogli, che alla base misuravano anche 2 m di diametro; vivevano nelle regioni paludose e negli acquitrini, dove si fissavano sul fondo mediante un robusto palco radicale (Stigmaria o Stigmariopsis) formato da radici orizzontali. Le foglie, a struttura semplice, lineari, rigide, più o meno lunghe (da 18 a 100 cm circa), provviste di ligula, erano inserite di solito nella parte più alta dei rami mediante un cuscinetto molto sviluppato. I fusti, di solito ramificati dicotomicamente solo in alto, erano dotati di accrescimento secondario, con sviluppo molto ridotto della stele in rapporto al diametro complessivo, e di conseguenza con corteccia enormemente sviluppata, dotata essa pure di tessuti secondari prodotti dall'attività di un fellogeno, e capace di svolgere in parte le funzioni di sostegno. Le foglie fertili non differivano da quelle sterili ed erano riunite in strobili posti alla sommità dei rami o in posizione laterale sul fusto; sembra che i protalli restassero chiusi entro le macrospore. L'ordine comprende le famiglie Lepidodendracee, Sigillariacee e Botrodendracee. La prima famiglia è costituita da piante vissute nelle paludi carbonifere dell'emisfero boreale. Nel genere tipo della famiglia (Lepidodendron), i cuscinetti fogliari hanno una caratteristica forma romboidale. La famiglia Sigillariacee comprende il solo genere Sigillaria (distribuito dal Carbonifero inferiore al Permiano inferiore), anche questo caratteristico dell'emisfero boreale. In esso i cuscinetti fogliari hanno forma esagonale o circolare e sono arrangiati in allineamenti paralleli.