Lépidis, Clément

romanziere francese (Parigi, 1930-1997). Figlio di un emigrato greco e di una parigina, ha esercitato vari mestieri prima di scoprire la sua vocazione attraverso la lettura di Henry Miller, evocata in Mille Miller (1981). Romanziere di stampo popolare, il suo gusto per l'esotismo si manifesta nei Paesi scelti quale sfondo per i suoi romanzi, dalla Turchia di La rose de Büyükada (1964; La rosa di Büyükada) all'Andalusia di L'or du Guadalquivir (1981) e alla Grecia di Les Oliviers de Macédoine (1985), anche se riaffiora talvolta la nostalgia per la città natale (Le mal de Paris, 1980). A questa disparità di luoghi corrisponde una varietà di stili narrativi che spaziano dal realismo al simbolismo. Il suo amore per la Spagna torna in Un itinéraire espagnol (1985; Un itinerario spagnolo) in cui lo scrittore si impegna in un viaggio da Parigi all'Andalusia. A questa regione si ispirano anche le novelle di Sortilèges andalous (1991; Sortilegio spagnolo). In La vie en chantier: roman autobiographique (1993; La vita in cantiere: romanzo autobiografico) parla della sua scoperta di H. Miller e De Chirico che hanno sconvolto la sua vita. La Grecia torna in Frères grecs (1995; Fratelli greci) due novelle ambientate in Francia e a Cipro. Nelle Tribunations d’un commis voyageur (1996; Tribolazioni di un commesso viaggiatore) narra la storia di un giovane alla ricerca della propria strada.

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