Konya (città)
Indicecapoluogo della provincia omonima (regione: Anatolia Centrale, Turchia), 1027 m s.m., 761.145 ab. (2000).
Situata nell'alto bacino del fiume Çarsamba, è rinomata soprattutto per essere la capitale dei dervisci rotanti (sufi). Nei primi anni del sec. XXI è andata incontro a uno sviluppo demografico impressionante. § Nota ai Greci dal sec. V a. C. col nome di Iconio, dopo essere stata un villaggio ittita, nel sec. I a. C. era compresa nella provincia romana d'Asia. San Paolo e San Barnaba vi predicarono con successo la parola di Cristo; Adriano vi stabilì una colonia che portava il suo nome. Sede d'un concilio nel 215, fu poi conquistata dai Selgiuchidi e divenne capitale del loro sultanato di Rūm (sec. XII-XIII): è questa, per Konya, l'epoca della maggior floridezza. La città col suo territorio formò poi (sec. XIV) l'emirato di Caramania. Dal sec. XV fece parte dell'Impero ottomano. § Konya conobbe in periodo medievale una splendida fioritura artistica, soprattutto per merito del sultano Alā'u'd-Dīn Keykubad. Questi fece costruire la grande moschea intitolata al suo nome (1220) da un architetto di Damasco, che la disegnò infatti secondo lo stile siriano e con materiali di reimpiego di precedenti chiese cristiane (colonne, capitelli, marmi policromi). Un grande palazzo attiguo alla moschea ed eretto nello stesso anno è ora quasi completamente in rovina, ma da antichi disegni risulta anch'esso costruito con materiali di spoglio e statue classiche entro nicchie sui frontoni. Del 1262 è la piccola Ince Minare Cami o Moschea dal minareto sottile, del quale ultimo resta solo il basamento, ornato di mattonelle smaltate. Una splendida decorazione ceramica ha la Sirçali Medrese (Scuola delle ceramiche) del 1242 con un grandeīvān coperto da una volta a botte ogivale. Altre opere notevoli sono la Qaratay Medrese (1252), con un bel portale ad arco acuto; il mausoleo di Sahip Ata e il Tekke di Mevlana, l'antico convento dei dervisci, ora adibito a museo.