Bursa (città)
Indicecapoluogo della provincia omonima (Turchia), 150 m s.m., 1.184.144 ab. (2000).
Generalità
È situata ai piedi dell'Uludağ (2543 m), nell'area a SE del Mar di Marmara. I quartieri più antichi (Hisar) si trovano nell'area dell'acropoli bizantina, mentre a E si estendono quelli turchi e la città moderna. Già Brussa.
Storia
Antica città della Bitinia, fondata da Prusia I (da cui il nome antico di Prusa), passò ai Romani (74 a. C.) e fece poi parte dell'Impero bizantino. Occupata dai Turchi selgiuchidi nel sec. XI, la città fu poi a lungo contesa tra questi e i Bizantini. Nel 1326 cadde nelle mani di Orkhān e fu per qualche decennio la capitale degli Ottomani, sviluppando i commerci e l'industria della seta. Vi ebbero sepoltura i primi sultani: di qui il prestigio spirituale della città. la città subì gravi devastazioni durante le scorrerie di Tamerlano intorno al 1400. Nel 1920, durante la guerra greco-turca, cadde in mano ai Greci, ma venne riconquistata nel 1922.
Arte
Innumerevoli moschee, medrese, türbe (mausolei), edifici termali, fontane, ospedali, caravanserragli (per un totale di ca. 200 monumenti), spesso sontuosamente decorati sia all'esterno sia all'interno da pregevoli rivestimenti ceramici blu o turchesi, testimoniano l'ininterrotta attività costruttiva dei sultani turchi. A Bursa si trovano le premesse di quelle planimetrie ottomane che diverranno tipiche nei grandiosi monumenti imperiali di Konya, İstanbul, Edirne. Così la moschea di tipo bizantino (con la sala di preghiera costituita da un ambiente quadrato coperto da una grande cupola e preceduto da un portico a travate con cupolette, cui si affiancano ambienti riservati a biblioteche, aule per l'insegnamento, sale da ricevimenti, tribunali), considerata ottomana per antonomasia, ha il suo prototipo nella moschea di ʽAlā ad-Dīn (1326). Al contrario, medrese e mausolei e, in parte, i caravanserragli, mantengono la tipologia selgiuchide tradizionale. Nelle prime (come la Yesil Medrese del 1421), l'aula per le lezioni e le stanze degli studenti sono disposte intorno a un cortile rettangolare, circondato da portici su colonne. Nei secondi, la base, cilindrica o poligonale, ha una copertura conica o poligonale (türbe di Murat II). Fra gli edifici più famosi della città si ricordano: la moschea Muradiye (1424-27) con l'annesso cimitero (11 mausolei della famiglia del sultano Murat II); la Ulu Cami (Grande Moschea), del sec. XIV, con sala da preghiera divisa in 20 settori cui corrispondono altrettante piccole cupole e un pulpito (minbar) finemente lavorato; i mausolei dei sultani Osma e Orkhān, ricostruiti dopo il terremoto del 1855 in stile rococò ottomano; la Yeşil Cami (Moschea Verde), del 1424, che deve il suo nome al colore delle piastrelle che rivestono la sala di preghiera; lo Yeşil Türbe (Mausoleo Verde), notevole per la purezza delle linee architettoniche e per i pregevoli rivestimenti ceramici. Nel Museo delle Arti islamiche e turche, con sede nella Yeşil Medrese, sono conservate collezioni di ceramiche selgiuchidi, marionette del teatro delle ombre Karagöz, costumi, gioielli e armi. Il Museo archeologico, situato all'interno del parco della Cultura, espone reperti dalla preistoria all'epoca bizantina.
Economia
Mercato dei prodotti agricoli della regione circostante, Bursa è anche sede di industrie tessili (seta), alimentari, meccaniche (automobili) e del cemento. Importante nell'economia cittadina è il turismo, attratto dalle bellezze della città e favorito dalla vicinanza del sobborgo termale di Çerkige e degli impianti sciistici del monte Uludağ. Aeroporto.
Curiosità e dintorni
Nei sobborghi occidentali della città è Çerkige, nota per le sue acque termali già nell'antichità. Il centro conserva bagni di importanza storica, come l'hammam di Yeni Kaplica (“sorgente nuova”), risalente al sec. XVI, e le terme di Eski Kaplica (“sorgente vecchia”), le più antiche della città.
Bibliografia
K. Baykal, Bursa, Bursa, 1950; A. Gabriel, Une capitale turque: Brousse, Parigi, 1959; O. Aslanapa, Turkish Art and Architecture, New York, 1971; I. Orbay, Bursa, İstanbul, 1983.