madrāsa

sf. arabo (pl. madāris). Nel mondo musulmano, istituto d'istruzione media e superiore a indirizzo giuridico-religioso, nel quale gli studenti fruiscono di vitto e alloggio. Questa organizzazione scolastica, tipica dell'Islam, si avvale di docenti regolarmente retribuiti e svolge la sua attività in un cortile aperto con due o, più generalmente, quattro atri (ivan) sul quale s'affacciano le celle adibite ad abitazione. Quando non sorge accanto a una moschea, è dotata di un proprio minareto. La madrāsa più antica è la Nizamiyya, fondata a Baghdad nel 1067 dal ministro selgiuchide Nizam al-Mulk, per diffondere l'insegnamento dei quattro riti sunniti (ortodossi). La tipologia planimetrica, ripresa forse da quella della casa del Khorassan, passò poi a caratterizzare anche la pianta della moschea iranica. In tempi più recenti la madrāsa s'è andata modernizzando dandosi strutture e ordinamenti di tipo universitario come nel caso di quella celebre di al-Azhar al Cairo. Nel Nordafrica viene detta medersa. In turco, medrese. "Per approfondire Vedi Gedea Arte vol. 3 pp 196-197" "Per approfondire Vedi Gedea Arte vol. 3 pp 196-197"

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