Kongo
lazione africana oggi stanziata nella regione fluviale fra il Pool Malebo e Matadi (Repubblica Democratica del Congo). I Kongo sono agricoltori sedentari, abili artigiani e attivi commercianti; in origine organizzati in clan matrilineari, hanno mutato le loro strutture in senso patriarcale per influssi soprattutto europei, pur mantenendo vive alcune tradizioni originarie (per esempio posizione della donna, collettivismo delle terre, ecc.). Devono il loro nome a un mitico personaggio (Kongo, il cacciatore) dal quale ebbe origine il clan regale; i Kongo estesero il loro potere fino a rendere tributari numerosi gruppi etnici (Sundi, Yumbe, Buende, Mfumungu, Mushikongo, Muserongo, Zombo, Mbata, ecc.) che assimilarono la cultura dei Kongo e per tale motivo vennero designati dai Portoghesi col nome collettivo di Bakongo. I Kongo, oltre a sviluppare i commerci, la metallurgia e l'artigianato, colonizzarono le terre dal Cuanza al Kwilou fino al Cuango-Kasai creando vaste piantagioni di palme ed edificando centri divenuti poi i nuclei delle moderne città del sud-ovest congolese. § Nello stile scultoreo dei Kongo, spesso asimmetrico, convivono un naturalismo dovuto in parte ai loro contatti prolungati con gli Europei e un'essenzialità tipicamente africana. Sorprendenti per la loro espressività sono alcune statue in steatite, ritratti mortuari simbolici, detti mintadi, posti a custodia delle tombe. Notevoli anche i feticci chiodati e i feticci a specchio, aventi tutti funzione magica. Tracce della passata cristianizzazione, avvenuta all'epoca dei primi contatti coi Portoghesi, si rinvengono nel motivo della maternità e nei feticci con scrignetti da reliquie, ma i simboli cristiani hanno perso completamente il loro significato: il crocifisso è trasformato in feticcio, le croci sono impiegate in operazioni di magia.