Karmati
importante setta islamica del sec. X che prende forse il nome da un suo missionario, Hamdan, detto Karmat. Essa nasce nell'ambiente dell'Isma'iliyyah e professa dottrine di tipo gnostico: un emanatismo dominato dal numero 7. La Divinità si svolge per sei emanazioni: la Ragione universale, l'Anima universale, la Materia primordiale, lo Spazio, il Tempo, il Mondo terrestre. Il Tempo è diviso in 7 cicli, distinti ognuno da un profeta parlante, incarnazione della Ragione, accompagnato da 7 imām silenziosi, di cui il primo, detto Asas (Base), è un'emanazione dell'Anima universale e funge da assistente al profeta. Il sesto ciclo è stato quello di Maometto, come profeta, e ʽAlī, come suo Asas. Il settimo è quello che ha per profeta Muḥammad ibn Ismāʽīl (nel cui nome si è formato l'ismailismo), per Asas ʽAbd Allāh ibn Maimun, che la tradizione considera il fondatore della setta. I Karmati si organizzarono in società segreta, opponendosi all'autorità costituita, al Califfato; come alternativa a questo istituto prospettavano una società di tipo comunista. Giunsero alla lotta armata: dopo una prima insurrezione, domata dal califfo (verso la fine dell'Ottocento), i Karmati, giunti al massimo della loro diffusione, poterono allestire eserciti in grado di minacciare la stessa Mecca. Il loro centro più famoso fu nel Bahrein, in Arabia. Con la fine del Novecento la potenza dei Karmati declinò, ma il karmatismo non disparve: generò altri movimenti e di questi uno portò alla costituzione del califfato fatimita che, con centro al Cairo, diede vita a un rigoglioso impero.