Jannings, Emil
attore cinematografico e teatrale tedesco (Rorschach, Svizzera, 1884-Stroblhof, Austria, 1950). Sulle scene dal 1914 con M. Reinhardt, si affermò in personaggi di tipo falstaffiano e giunse al culmine della sua arte come Mefistofele (Faust di Goethe). Per lo schermo ebbe la guida di E. Lubitsch in Madame Dubarry (1919) e Anna Bolena (1920), e divenne famoso con tre film di Murnau (L'ultimo uomo, 1924; Tartufo, 1925; Faust, 1926) e uno di Dupont (Variété, 1925) che gli aprirono le porte di Hollywood, dove vinse due premi Oscar: nel 1927 con Nel gorgo del peccato di V. Fleming e nel 1928 con Crepuscolo di gloria di Sternberg. Rientrato in patria, lavorò ancora con von Sternberg, impersonando il professor Rath nell'Angelo azzurro (1930) con arte consumata e non priva di retorica, portata poi all'eccesso nei film girati nella Germania nazista (La vita del dottor Koch, 1939; Ohm Krüger, 1941), per cui ebbe la nomina ad “artista di Stato”.