Ispra

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comune in provincia di Varese (20 km), 220 m s.m., 15,79 km², 4686 ab. (ispresi), patrono: san Martino (terza domenica di settembre).

Centro posto sulla sponda orientale del Lago Maggiore. Benché il territorio fosse popolato da genti celtiche e romane, il paese è nominato solo a partire dal sec. XII, quando fu aggregato al comitato del Seprio, dal quale passò al feudo di Laveno.§ Nell'abitato è la secentesca parrocchiale di San Martino, con affreschi secenteschi e una Pietà in legno. Rimangono inoltre alcune fornaci, tra cui la fornace Butti (sec. XIX, oggi abitazione), che testimoniano dell'attività di estrazione della calce praticata a Ispra fin dal Trecento. Notevoli sono le ottocentesche ville Ranci Ortigosa, e Sagramosa Brivio. Nel territorio sussistono resti di fortificazioni medievali (il castello-recinto, detto “di San Cristoforo”).§ L'industria opera prevalentemente nei settori metalmeccanico, tessile e della lavorazione del legno. Rilevanti sono il turismo (nautico e di villeggiatura estiva), la floricoltura e l'allevamento (bovini, equini e pollame). § Nella frazione di Barza ha sede un importante Centro Studi Nucleari dell'EURATOM.

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