Lavèno-Mombèllo
Indicecomune in provincia di Varese (22 km), 205 m s.m., 25,92 km², 8736 ab. (lavenesi e mombellesi), patrono: santi Filippo e Giacomo (3 maggio).
Centro che si estende lungo la sponda orientale del Lago Maggiore, allo sbocco della valle del torrente Boesio. Nel territorio comunale sono venuti alla luce reperti preromani e romani. Laveno e la frazione Cerro, citati dal sec. XII, appartennero al comitato del Seprio; in seguito furono tenuti da signori locali per conto dei Visconti. Aggregati al feudo di Pallanza, ne furono staccati nel 1450 e attribuiti a Federico Borromeo e poi ai Visconti-Borromeo. Mombello fece parte del feudo di Leggiuno, della famiglia Cremona dal 1491 e dei Besozzo dal 1642. Fino al 1927 Laveno, Mombello e Cerro furono comuni autonomi. § La chiesa dei Santi Giacomo e Filippo fu ricostruita su un oratorio del sec. XVII. La stazione capolinea delle Ferrovie Nord Milano, edificio a pianta rettangolare costruito nel 1886, ispirato allo stile gotico tardo, è l'unica stazione ferroviaria italiana sottoposta a vincolo di tutela ambientale. Nel parco pubblico sono i resti di un fortino austriaco del 1855. § Laveno è fin dal 1883 (quando fu fondata la Società Ceramica Italiana) un importante centro di produzione di ceramiche industriali e artigianali che ne portano il nome; notevoli anche i settori cartotecnico e dell'abbigliamento. Punto di convergenza di infrastrutture viarie e di trasporto (traghetti), vede sviluppato anche il turismo, favorito da buone strutture ricettive. § In frazione Cerro il palazzo Guilizzoni-Perabò, edificio porticato del sec. XVI, ospita il Museo Internazionale del Design Ceramico-Civica Raccolta di Terraglia, con una completa documentazione della produzione locale di ceramica, cui si affiancano esemplari artistici non solo lavenesi.