Ispettóre generale, L'-

(Revizor). Commedia in cinque atti di N. V. Gogol, rappresentata al Teatro Aleksandrinskij di Pietroburgo il 19 aprile 1836, grazie a un intervento dello zar Nicola I che vanificò l'opposizione della censura. L'opera, considerata da molti (e anzitutto da Belinskij) un esempio di realismo critico e una satira feroce degli istituti e dei piccoli e alti funzionari russi del tempo colti nel gioco adulativo, prima verso un finto ispettore, poi nello smarrimento totale di fronte alla notizia che il vero ispettore è in arrivo, ammette anche una diversa interpretazione, di tipo simbolico e metafisico, quale fu data dallo stesso Gogol nei dialoghi Lo scioglimento dell'“Ispettore generale” e All'uscita del teatro dopo la rappresentazione di una commedia nuova. Enorme è stata la sua fortuna teatrale. In Russia sono rimaste famose le messinscene di Ščepkin (1836) e di Stanislavskij (1908) e soprattutto l'ardito e rivoluzionario adattamento che ne fece Mejerchold nel 1926. In Italia, dove talvolta è stata inscenata con il titolo Il revisore, si ricordano, tra le altre, le edizioni dirette da P. Sharoff (1932), G. Strehler (1952), V. Puecher (1959) e M. Missiroli (1972); in Francia quelle di G. Pitoëff (1917), L. Jouvet (1926) e A. Barsacq (1948); in Gran Bretagna quelle di J. Burrell (1948) e di P. Hall (1966).

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