Huysmans, Joris-Karl
Indicescrittore francese (Parigi 1848-1907). Scelse di trasformare il nome francese di Georges-Charles in quello di Joris-Karl in omaggio all'origine olandese della famiglia paterna, che annoverava numerosi pittori di talento. Nel gusto realistico degli antenati olandesi si è voluto talvolta individuare uno dei motivi della predilezione di Huysmans per la descrizione della miserabile realtà della vita popolare di Parigi che costituisce il tessuto dei primi romanzi: Marthe, histoire d'une fille (1876; Marta, storia di una prostituta), Les sœurs Vatard (1879; Le sorelle Vatard), En ménage (1881, trad. it. In famiglia), À vau-l'eau (1882; trad. it. Alla deriva). Essi segnano insieme con la novella Sac au dos (Zaino in spalla), pubblicata nella famosa raccolta-manifesto Les soirées de Médan (1880; Le serate di Médan), la sua adesione ai principi della scuola naturalistica. Abbastanza rapidamente egli ebbe tuttavia a constatare l'insufficienza di un'estetica che ben poco spazio concedeva alle dimensioni spirituali della vita umana e con cui giunse di lì a poco alla rottura, con la pubblicazione del romanzo À rebours (1884; A ritroso), il suo capolavoro, manifesto del decadentismo. Protagonista è un curioso personaggio, Des Esseintes, solitario eroe di una vita artificiale e rarefatta, contrapposta alla volgarità della realtà. L'opera spianò la strada verso il superamento dello spiritualismo esclusivamente estetico e la ricerca di basi metafisiche e religiose comuni alla vita e alla letteratura. Dopo le eccentriche speculazioni e le esperienze di occultismo di Là-bas (1891; trad. it. Nell'abisso), Huysmans approdò alla conquista della fede e si ritirò nell'abbazia di Ligugé (1892). La nuova condizione spirituale gli ispirò i romanzi successivi, densi di riferimenti autobiografici: En route (1895; trad. it. Per strada), storia della sua conversione al cattolicesimo, La cathédrale (1898; La cattedrale), L'oblat (1903; Il converso), Les foules de Lourdes (1906; Le folle di Lourdes). I contemporanei tributarono a Huysmans successo d'interesse e di critica, non commisurato al valore intrinseco dell'opera, la cui ingenuità di pensiero e di formulazioni estetiche (“spiritualismo naturalista” egli definì la sua arte) sono evidenti. Tuttavia due elementi depongono a favore dell'importanza che rivestì: uno stile personale, immaginoso e crudamente realistico anche nei romanzi postnaturalistici, e la portata storica di tutta l'esperienza, umana e artistica, di Huysmans attraverso cui s'incarna l'evoluzione verso una nuova letteratura decadente e simbolistaranea all'emergere della pittura impressionista, che egli del resto fu tra i primi a comprendere e ad appoggiare, con due opere critiche: L'art moderne (1883; L'arte moderna) e Certains (1889; trad. it. Qualcuno).
Bibliografia
M. Issacharoff, Huysmans devant la critique en France (1874-1960), Parigi, 1970; M. T. Biasoni, Tre studi su Huysmans, Milano, 1978; L. Bloy, Sur J.-K. Huysmans, Bruxelles, 1986.