Guastalla

comune in provincia di Reggio nell'Emilia (28 km), 25 m s.m., 52,50 km², 14.944 ab. (guastallesi), patrono: Madonna della Neve (5 agosto).

Cittadina in posizione strategica sulla riva destra del Po, fu probabilmente fondata nel 603 da Agilulfo quale base militare longobarda col nome di Wartstall, poi Vadistallum. Nel 781 fu assegnata da Carlo Magno ai vescovi di Reggio che la tennero fino a quando l'imperatore Ludovico II la diede alla moglie Angelberga (864). Nell'877 fu donata al monastero di San Sisto; nel 917 passò ai vescovi di Milano, nel 980 a quelli di Reggio e verso la metà del sec. XI ai Canossa. Sotto Matilde, nel 1095, ospitò, nella basilica della Pieve, il sinodo indetto da Urbano II e il concilio (1106) presieduto da Pasquale II. Libero comune nel 1116, fu tenuta poi dai Cremonesi, dai Da Correggio (1307-1346), dai Visconti (1347-1402), dai Torello (1406-1539) e dai Gonzaga (1539-1746) che la eressero a ducato (1621). Unita al Ducato di Parma e Piacenza (1748), poi alla Repubblica Cisalpina (1802-05) e quindi al Regno Italico (1806-14), nel 1815 fu annessa ai domini di Maria Luigia d'Austria e nel 1848 al Ducato di Modena. § Conserva alcuni pregevoli monumenti quali la cattedrale cinquecentesca, la settecentesca torre del Pubblico, eretta sui resti di una rocca del sec. XIV, la statua di Ferrante I Gonzaga, la basilica della Pieve, eretta all'inizio del sec. X ma ricostruita in forme romaniche nel sec. XIII, e l'oratorio di San Giorgio, pure romanico. § In economia prevale l'industria meccanica nei settori degli elettrodomestici, delle cucine, delle macchine utensili, delle macchine agricole e relativo indotto, affiancata dall'abbigliamento (maglifici, pelliccerie, accessori e attività affini), dall'arredamento, dalla lavorazione del legno e dal comparto alimentare (salumi, carni, formaggi). L'agricoltura produce cereali, uva (lambrusco DOC), barbabietole e foraggi per il consistente patrimonio zootecnico di suini e bovini.