Grosòtto
Indicecomune in provincia di Sondrio (38 km), 590 m s.m., 53,05 km², 1686 ab. (grosottini), patrono: sant’ Eusebio (1° agosto).
Centro nell'alta Valtellina, situato sulla destra dell'Adda, presso lo sbocco della val Grosina. Appartenne ai vescovi di Como, che nel 1150 lo diedero in feudo ai Venosta. Divenuto libero comune, partecipò alle lotte tra guelfi e ghibellini (XIII-XIV). Nel 1370 si ribellò ai Visconti, che l'avevano occupato, e nel 1620 ai Grigioni, che lo dominarono dal 1512 al 1797. § L'abitato, che si snoda lungo la statale dello Stelvio, presenta numerose case dei sec. XV-XVI. A questo periodo risale anche la parrocchiale di Sant'Eusebio (rimaneggiata nel sec. XVIII), che conserva una tavola di C. Valorsa (1549). § È rilevante l'attività turistica, di villeggiatura estiva ed escursionistica al dosso Cornin e al monte Masuccio. L'agricoltura (cereali, uva da vino, frutta e foraggi), l'allevamento (bovini, ovini, caprini e suini) e l'industria, attiva nei settori edile e alimentare (rinomata la casera, tipico formaggio valtellinese), completano il quadro economico. § A breve distanza dal paese sorge il santuario di Santa Maria delle Grazie: iniziato nel 1609, custodisce pregevoli opere d'intaglio, in particolare una scultura di Giovan Angelo del Maino (sec. XVI), il pulpito di Giovanni Andrea Musatti di Grosio (1606) e un grandioso organo. Rimangono poche tracce del castello vecchio, detto anche “di San Faustino” o “di Grosotto”. Sul colle del castello furono rinvenute incisioni rupestri risalenti al Neolitico e alle Età del Bronzo e del Ferro; l'area è oggi compresa nel Parco delle Incisioni Rupestri di Grosio.