Giustino (santo)

santo (Flavia Neapolis ?-Roma ca. 165). Nato da famiglia pagana, divenne il maggiore tra gli apologisti cristiani e morì martire durante l'impero di Marco Aurelio. Delle sue opere sono pervenute a noi il Dialogo con il giudeo Trifone (ca. 150), storia della propria conversione e difesa dei cristiani dalle calunnie mosse dagli Ebrei, e due Apologie, indirizzate agli imperatori Antonino, Marco Aurelio e Lucio Vero per difendere i cristiani accusati di essere atei e ostili allo Stato. Conoscitore di Platone, dello stoicismo, del pitagorismo e della filosofia ellenistico-giudaica, Giustino tentò una mediazione (carica di conseguenze per la storia successiva del pensiero cristiano) tra cultura greca e cristianesimo: secondo la sua teologia, il Logosdivino, giunto alla piena automanifestazione in Gesù Cristo, si sarebbe già parzialmente rivelato nella ragione filosofica dei Greci, dando luogo a una continuità della rivelazione di Dio, il cui strumento sarebbe appunto la ragione, e la verità da essa investigata. Festa il 14 aprile.

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