Gilbert, William
scienziato e filosofo inglese (Colchester 1544-Londra 1603). Fu medico di corte della regina Elisabetta I, poi di Giacomo I Stuart. Scrisse De magnete, magneticisque corporibus et de magno magnete tellure (1600; Sul magnete e i corpi magnetici e sul grande magnete Terra), in cui sviluppa una dura polemica nei confronti della cultura libresca del tempo e, anticipando in molti punti la metodica baconiana, le contrappone il valore dell'esperienza e dell'osservazione diretta della natura. In tale opera, infatti, vengono illustrate ca. 600 esperienze, alcune delle quali (sull'impiego della bussola, sulla natura dei corpi magnetici e come costruirli) sarebbero risultate di grande utilità per la navigazione, e sono formulate alcune interessanti ipotesi teoriche. Fra queste riveste particolare interesse la concezione della Terra come grande magnete, dimostrata sperimentalmente analizzando l'azione di una calamita sferica su un ago magnetico. Nel 1651 venne pubblicata postuma l'opera De mundo nostro sublunari (Sul nostro mondo sublunare) nella quale Gilbert, riprendendo il pensiero di G. Bruno, sostiene che le cosiddette stelle fisse non si trovano tutte alla medesima distanza dal nostro sistema planetario e rappresentano a loro volta centri di altri sistemi.