Gibiltèrra
IndiceGeneralità
Territorio britannico (6,5 km²; 28.759 ab., stima 2004), geograficamente appartenente alla Spagna meridionale. Situata sulla sponda settentrionale dello stretto omonimo, occupa un promontorio roccioso che si spinge nel mar Mediterraneo per ca. 4 km fino alla punta d'Europa e che è collegato alla terraferma spagnola tramite un istmo sabbioso, che è zona neutrale. Il monte che occupa il promontorio è alto 426 m; sul suo fianco occidentale si estende il centro abitato che le dà il nome. L'importanza di Gibilterra era un tempo soprattutto strategica ma oggi, con l'abbandono da parte del Regno Unito delle altre basi militari del Mediterraneo, è molto diminuita per la madrepatria. Unica colonia d'Europa, è retta da un governatore, mentre l'attività legislativa è esercitata da un'assemblea elettiva. Lingua ufficiale è l'inglese; religione: cattolici 78,1%, protestanti 77%, musulmani 4%, ebrei 2,1%, altre religioni 8,88,8%. L'istruzione è obbligatoria e gratuita dai 5 ai 15 anni d'età.
Gibilterra. Cartina geografica.
Gibilterra. Veduta del porto, protetto da due lunghi moli foranei che si protendono nella baia di Algeciras.
De Agostini Picture Library/C. Sappa
Economia
L'agricoltura, date le caratteristiche del territorio, sostanzialmente non è praticata, così come, limitato in relazione al complesso del reddito locale è il peso del settore industriale, costituito solo da piccole imprese alimentari, tessili e cantieristiche. Notevole importanza per l'occupazione e per la produzione di ricchezza ha il settore terziario: superando pur non di molto i servizi pubblici e amministrativi, prevalgono commercio e turismo, legati al flusso di visitatori (7.628.700 ingressi nel 2004), molto aumentato dopo l'apertura della frontiera con la Spagna. Aeroporto. In inglese e spagnolo, Gibraltar.
Storia
Abitata fin dalla preistoria, come dimostrano i reperti fossili scoperti nel 1848 durante lavori di fortificazione, attribuiti al Pleistocene medio e assimilabili al tipo umano Neanderthal e nota nell'antichità classica come Calpe, Gibilterra entrava nella storia moderna con l'invasione musulmana della Spagna, nel 711, quando il capo arabo Ṭārik ibn Zeyād, occupata la rocca, vi costruiva una fortezza e la località prendeva il nome di Gebel Ṭārik (Monte di Ṭārik). La riconquista cristiana portava la rocca in possesso dei Castigliani nel 1309; ma i Mori la riprendevano nel 1333 e ne mantenevano il possesso fino al 1462, quando tornava castigliana. Il 5 agosto 1704, durante la guerra di successione spagnola, una flotta inglese occupava la rocca di sorpresa (era difesa da 80 soldati spagnoli), fortificandola subito. Da allora la Spagna tentava molte volte di riavere Gibilterra, sia attraverso trattative (nel 1718 l'Inghilterra offriva la restituzione di Gibilterra in cambio dell'ingresso della Spagna nella Quadruplice Alleanza, ma Filippo V non accettava), sia con azioni di forza, senza però riuscirvi mai. Nel solo sec. XVIII la Spagna, alleata della Francia, assediava quattro volte la rocca, bloccandola anche per mare, ma sempre invano. Nelle acque di Gibilterra, a causa della posizione strategica del territorio, punto chiave per il controllo delle rotte tra Atlantico e Mediterraneo, si sono svolti diversi combattimenti navali: così nel 1607, 1618 e 1621, nonché durante le guerre napoleoniche. Resa inespugnabile dalle fortificazioni realizzate durante il sec. XIX e all'inizio del XX, Gibilterra è stata, durante la prima guerra mondiale, ottima base di appoggio per i convogli alleati e, durante la seconda guerra mondiale, per la spedizione in Africa settentrionale. Alle ripetute richieste avanzate dalla Spagna, specie dopo il 1950, la Gran Bretagna rispondeva con la concessione di una notevole autonomia negli affari interni fino a giungere nel 1969, a seguito di un referendum favorevole alla vigente sovranità, alla pressoché completa autonomia interna con una nuova Costituzione. La reazione del governo franchista si concretava quindi nel tentativo di isolare Gibilterra, richiamandovi anche i lavoratori spagnoli, presto sostituiti però da nordafricani. Il ritorno della Spagna alla democrazia portava a un netto miglioramento delle relazioni bilaterali, che nel 1982 segnavano la ripresa della libera transitabilità frontaliera dei pedoni e tre anni più tardi l'abolizione delle ultime restrizioni al movimento. In seguito venivano intrapresi anche programmi di cooperazione, principalmente economica, permanendo attriti solo riguardo all'uso comune dell'aeroporto, auspicato dagli Spagnoli. L'integrazione economica con l'entroterra aumentava fortemente. La Spagna, comunque, ribadiva le sue rivendicazioni nel 1998, durante lo svolgimernto dei negoziati NATO sull'uso della base di Gibilterra e l'anno successivo, alla vigilia di un vertice europeo. Nel 2000 Regno Unito e Spagna siglavano un accordo a carattere amministrativo che estendeva agli abitanti di Gibilterra il trattamento riservato agli altri popoli aderenti all'Unione Europea.Nel referendum consultivo del 2002 la maggioranza degli abitanti ha votato contro l'ipotesi di una condivisione tra Gran Bretagna e Spagna, manifestando così la volontà di rimanere sotto la sovranità britannica.