Fritsch, Katharina
scultrice tedesca (Essen 1956). Tutte le sue sculture hanno forme che permettono un'identificazione immediata, senza deviare un solo istante nell'astratto, dotate di una perfetta simmetria e una definizione minuziosa dei particolari. Le opere la Madonna gialla (1987) o l'Elefante verde (1987), in poliestere e gesso, sono presenze inquietanti per le loro proporzioni alterate e per la cura nella modulazione delle superfici. Dietro un'apparente ordinarietà questi oggetti sono risultato di un lento processo creativo, talmente accurato da impedire all'artista di avere, almeno nel corso degli anni Ottanta, un'abbondante produzione. Due importanti opere degli anni Novanta sono Rat King (1993-94, ripresentato alla Biennale di Venezia del 2005), una ruota di enormi ratti di 3 metri legati per le code a formare un gomitolo e Uomo e topo (1991), un ratto nero gigante che siede sul petto di una figura bianca addormentata. Artista affermata internazionalmente e riconosciuta dalla critica, la Fritsch ha rappresentato con Martin Honert e Thomas Ruff la Germania durante la Biennale di Venezia del 1995. Il San Francisco Museum of Modern Art le ha dedicato una personale nel 1996, così come il Museum of Contemporary Art di Chicago e la Tate Gallery di Londra, nel 2001.