Frame, Janet
scrittrice neozelandese (Dunedin 1924-2004). La minaccia del disordine, della violenza e della distruzione, che incombono sull'ordinata struttura della vita quotidiana, l'incubo e la follia sono i temi al centro dell'interesse di questa scrittrice che ci introduce con intensa partecipazione emotiva nell'inconscio di personaggi la cui esistenza psicologica si svolge al di fuori dei canali comunicativi normali. Fragili creature in bilico sul crinale sottile che separa la normalità dalla follia e la sicurezza dal pericolo, i personaggi della Frame viaggiano negli strani universi della follia, come i protagonisti di Faces In The Water (1961; Volti nell'acqua) e di Intensive Care (1970; Cura intensiva), o dell'epilessia, come il Toby di The Edge of the Alphabet (1962; L'inizio dell'alfabeto). Il tema dell'identità continuamente minacciata dalla follia ritorna sistematicamente nelle opere successive, in cui la densità e la tragicità del tema vengono alleggerite da una paradossale armonia; ne è un esempio An Angel at My Table (1984; Un angelo alla mia tavola), basato sull'esperienza autobiografica di un ricovero in ospedale psichiatrico, da cui è stata tratta nel 1990 una omonima e fortunata versione cinematografica, diretta J. Champion. Fra le altre opere, il libro per bambini Mona Minim and the Smell of the Sun (1969; Cuor di formica), che racconta le vicissitudini di una piccola formica casalinga costretta ad affrontare i pericoli della vita all'aperto, Living in the Manitobo (1982; Vivere nel Manitobo) e The Carpathians (1989; Carpazi).