Figi
Indice(Republic of the Fiji Islands; Kai Vakarairai ni Fiji). Stato dell'Oceania (18.272 km²). Capitale: Suva. Popolazione: 881.065 ab. (stima 2013). Lingua: inglese, figiano, hindī (ufficiali). Religione: cristiani 64,4%, induisti 27,9%, musulmani 6,3%, sikh 0,3%, altri 1,1%. Unità monetaria: dollaro figiano (100 centesimi). Indice di sviluppo umano: 0,724 (88° posto). Confini: oceano Pacifico. Membro di: Commonwealth, ONU, PC e WTO, associato UE.
Figi. Cartina geografica.
Figi. L'isolotto di Serua con il villaggio di pescatori.
De Agostini Picture Library/2P
Figi. Un tipico insediamento indigeno.
De Agostini Picture Library/2P
Generalità
Questo Stato è formato dall'omonimo arcipelago e dalla lontana isola di Rotuma, aggregata nel 1881. Poste per così dire nel punto di incrocio tra Melanesia e Polinesia, le Figi derivano dalla posizione la loro complessa componente culturale ed etnica, resa ancor più gravemente eterogenea dalla massiccia presenza di indiani, fatti affluire dagli inglesi all'epoca della loro dominazione sull'arcipelago e a lungo numericamente superiori alla popolazione autoctona. Per questi motivi il Paese è caratterizzato da un'instabilità istituzionale e la sua breve storia è costellata da tentati colpi di stato e da rovesciamenti di potere, aggravati dai conflitti tra le diverse componenti etniche. Il territorio è, al contrario, un paradiso naturalistico: le due principali isole, Viti Levu e Vanua Levu, sono caratterizzate da una ricca biodiversità e oltre la metà della superficie totale è coperta da vegetazione. Nella seconda metà del Novecento, però, la deforestazione ha incrementato l'erosione del suolo, provocando un riversamento dei sedimenti residui nell'oceano; questo problema, insieme all'esplorazione petrolifera, minaccia la barriera corallina e gli ecosistemi costieri. Tuttavia nel 2012 le aree protette del Paese hanno raggiunto il 6% del territorio. Esistono infatti 5 parchi nazionali: il parco del bacino Vunivia (Lower Vunivia Catchment), il parco del Monte Tomanivi, il parco di Nadrau Plateau (Settore Occidentale), il parco delle Dune di Sabbia di Sigatoka e il parco del bacino Sovi.
Lo Stato
Ex colonia britannica dal 1970, le Figi sono una Repubblica presidenziale indipendente nell'ambito del Commonwealth da cui è stata espulsa in ripetute occasioni (1987 e 2000) per la presenza di articoli a sfondo razzista nella Carta Costituzionale. In base al nuovo testo, approvato nel 1998 (e in cui sono state abolite le norme discriminatorie), il potere esecutivo è esercitato dal presidente della Repubblica, nominato per 5 cinque anni dal Gran Consiglio dei Capi (formato da 70 capi tribù figiani melanesiani); il potere legislativo spetta invece al Parlamento bicamerale (in carica per 5 anni), costituito dalla Camera dei Rappresentanti (i cui membri sono elettivi) e dal Senato (i cui membri sono nominati dal capo dello Stato e da altri esponenti di governo). Il sistema giudiziario si basa sulla Common Law britannica; la giustizia è amministrata in Corti di primo e secondo grado, Corti d'Appello e Corte Suprema. La pena di morte è stata abolita per i reati ordinari. Le forze armate del Paese sono costituite da un corpo di terra e uno di mare e il servizio di leva è effettuato su base volontaria a partire dai 18 anni d'età. Per quanto riguarda il sistema scolastico, l'istruzione nelle Figi non è obbligatoria, ma il tasso di analfabetismo nel Paese è abbastanza contenuto (7,1% nel 2004). La scuola primaria e la scuola secondaria durano 6 anni, e hanno inizio a 6 e 12 anni di età. L'istruzione superiore è impartita presso i college e nella sede dell'Università del Pacifico Meridionale, aperta nel 1968.
Territorio: geografia fisica
L'arcipelago delle Figi (il numero delle isole è di circa 320) è situato sulla dorsale sottomarina che si spinge a E sino alle Tonga, a W alle Vanuatu, tra i 16° e i 20° 30´ di latitudine S, i 177° di longitudine E e i 177° 30´ di longitudine W, a cavallo cioè dell'antimeridiano di Greenwich. Le isole sono allineate a forma di ferro di cavallo racchiudente il Mare di Koro. Le isole principali (Viti Levu, 10.429 km²; Vanua Levu, 5556 km²; Taveuni, 470 km²; il gruppo delle Lau (410 km²) e la dipendenza di Rotuma (46 km²). Le Figi, prevalentemente vulcaniche, si connettono ai grandi archi insulari della Melanesia, di origine continentale; ai margini e al di sopra degli apparati vulcanici – che, lungamente soggetti all'azione erosiva, conservano scarse tracce delle loro strutture originarie – si hanno sovente cospicue formazioni calcaree, attestanti le fasi di sommersione subite dall'arcipelago; in particolare predominante è la natura calcarea delle isole minori. Scogliere coralline orlano infine gran parte dell'arcipelago; frequenti sono gli atolli. Le isole maggiori sono prevalentemente montuose, raggiungendo i 1323 m nel monte Tomanivi (isola di Viti Levu); quasi ovunque ondulate o pianeggianti sono però le fasce litoranee, di origine alluvionale, che si affacciano su coste assai articolate, con insenature profonde, alcune delle quali, come la baia di Suva, costituiscono ottimi porti naturali. Le Figi mancano di vere e proprie reti idrografiche; solo a Viti Levu si hanno corsi d'acqua di un certo rilievo, come il Singatoka, il Rewa e il Navua, che scendono a raggiera dai rilievi centrali verso il mare. Data la posizione astronomica, tra l'Equatore e il Tropico del Capricorno, le Figi hanno clima sub-tropicale, caldo-umido; gli eccessi termici sono però mitigati dalle brezze di mare. Le precipitazioni sono piuttosto abbondanti, con massimi (sino a 3000 mm annui) sui versanti orientali e sud-orientali, direttamente investiti dagli alisei; le piogge sono particolarmente copiose nel periodo estivo, da novembre ad aprile, quando si possono anche manifestare ripetuti cicloni.
Territorio: geografia umana
Quando ebbe inizio la colonizzazione britannica, la popolazione dell'arcipelago, calcolata attorno alle 200.000 unità, era formata per la quasi totalità da figiani, venuti in epoca remota dalla Melanesia. Decimati a contatto con i bianchi da gravissime epidemie, gli abitanti delle Figi si ridussero a ca. 80.000 individui; per i lavori nelle piantagioni di canna da zucchero furono fatti affluire forti contingenti di indiani, che, grazie a un altissimo tasso d'incremento naturale, hanno finito col prevalere numericamente, anche se il potere economico è in genere nelle mani dei figiani. Solo a partire dagli anni Ottanta del Novecento, in seguito agli scontri etnici scoppiati sulle isole, ai colpi di stato e all'emigrazione di parte della componente indiana, i figiani sono tornati ad essere il gruppo maggioritario (56,8% contro il 37,5% degli indiani). Si hanno inoltre minoranze di europei e di cinesi, che risiedono prevalentemente nelle aree urbane dedicandosi ad attività commerciali. La densità abitativa è di 48 ab./km², ma la maggior parte della popolazione vive a Viti Levu, il resto per lo più a Vanua Levu, addensandosi nelle fasce costiere più intensamente coltivate; massimo centro è la capitale, Suva, il cui agglomerato urbano accoglie più di un quarto degli abitanti delle Figi. La città è una delle maggiori città delle isole oceaniche e, oltre a ospitare molteplici imprese commerciali e industriali, esercita un'importante funzione culturale in quanto sede dell'Università del Pacifico Meridionale.
Economia
L'economia del Paese si basa essenzialmente sull'agricoltura, in particolare sulla coltivazione della canna da zucchero principale prodotto d'esportazione. La sua produzione, aumentata nel corso del Novecento, è in seguito scesa a causa delle condizioni climatiche e della situazione del mercato internazionale, stabilizzandosi nel 2005. Si coltivano, inoltre, la palma da cocco, che fornisce copra e olio di cocco, banane, riso, patate dolci, manioca, taro, yam e mais. Negli ultimi anni si è attenuata la separazione tra agricoltura commerciale, prima praticata principalmente dalla popolazione indiana, e agricoltura di sussistenza, prevalentemente in mano alla popolazione autoctona; i figiani sono oggi presenti nei due settori in uguale percentuale. § La produzione alimentare comprende anche modesti quantitativi di pollame, bovini, caprini e suini; la pesca ha invece conosciuto un incremento che permette di soddisfare la domanda interna e di alimentare un modesto flusso di esportazione. § Le foreste rappresentano una discreta ricchezza, fornendo un quantitativo di legname sufficiente alle necessità interne; dal sottosuolo si estraggono infine discreti quantitativi di oro, argento, rame e manganese. § L'industria riguarda soprattutto la trasformazione dei prodotti agricoli locali e annovera zuccherifici, oleifici, manifatture di tabacchi, birrifici, fabbriche di bevande non alcoliche, saponifici ecc. Il governo si è prefisso, oltre che di incrementare l'agricoltura, di sviluppare l'industria, in particolare quella dell'abbigliamento, attraverso alcune agevolazioni fiscali. Il processo di industrializzazione è inoltre stato favorito dalla disponibilità di energia idroelettrica, che ha permesso di ridurre le importazioni di idrocarburi. § Ha una notevole importanza il commercio, alimentato dal passaggio in porto franco di prodotti dell'industria giapponese. § Una funzione importante nell'economia nazionale ha, infine, il turismo che rappresenta la seconda fonte di entrata valutaria: oltre alle bellezze paesaggistiche e a un clima mitissimo, il Paese può contare sulla felice posizione geografica, essendo situato sulle grandi rotte tra l'Australia, la Nuova Zelanda e l'America Settentrionale; nel 2005 è stato registrato quasi mezzo milione di ingressi; tuttavia, in seguito al cambio di regime, il turismo ha registrato un notevole calo. Nel 2008 il PIL delle Figi era di 3.590 ml $ USA, mentre il PIL pro capite di 4.095 $ USA. La bilancia commerciale era però passiva: le esportazioni, rappresentate da zucchero, olio di cocco, melassa, oro, legname, pesce, capi d'abbigliamento, coprivano circa il 60% delle importazioni in cui, accanto ai generi alimentari e ai combustibili, prevalgono macchinari e prodotti industriali. Effetti negativi sull'economia hanno avuto sia la decennale fuoriuscita dal Commonwealth (1987-97) sia la perdurante instabilità politica, che hanno ridotto l'apporto di valuta derivante dal turismo. L'interscambio si svolge principalmente con Australia, Nuova Zelanda, Gran Bretagna, Giappone, Singapore e Stati Uniti. § Il sistema stradale è ben sviluppato, e la rete ferroviaria è di 597 km. Vi sono tre porti principali, quello di Suva, quello di Lautoka e quello di Levuka; l'aeroporto internazionale di Nadi, a ca. 200 km dalla capitale, è uno dei più attivi del Pacifico sudoccidentale.
Storia
Le prime isole furono avvistate da A. J. Tasman nel 1643 e da J. Cook nel 1774, ma un'ampia ricognizione fu fatta solo dal capitano W. Bligh (comandante del Bounty) nel 1789. Cedute alla corona inglese il 10 ottobre 1874, rimasero sotto la sovranità della Gran Bretagna fino alla proclamazione dell'indipendenza (10 ottobre 1970), quando entrarono nel Commonwealth. Il Partito dell'Alleanza guidato da Ratu Kamisese Mara, rappresentante della comunità figiana, reggeva il governo per i primi 17 anni di storia indipendente, spesso turbati da incidenti tra la popolazione indigena e la forte comunità indiana. La sconfitta di Mara nell'aprile 1987 apriva un periodo di forte instabilità politica, segnato da un ulteriore acuirsi del contrasto etnico che induceva una crescente parte della popolazione di origine indiana a lasciare il Paese. Espressione della comunità autoctona, l'esercito nello stesso anno aveva infatti attuato due colpi di Stato, ai danni prima del legittimo vincitore delle elezioni, il laburista Timoci Bavadra, e del governatore sir Penaia Ganilau, che disconoscendo i golpisti guidati dal colonnello Sitiveni Rabuka aveva tentato di istituire un governo provvisorio. Nell'ottobre del 1987 Rabuka proclamava la Repubblica, provocando la reazione degli abitanti dell'isola Rotuma che minacciavano la secessione dalle Figi. Nel dicembre successivo, Rabuka nominava l'ex governatore Ganilau presidente della Repubblica e poneva nuovamente Mara a capo del governo. Respinta nel 1988 la proposta di una nuova Costituzione, giudicata etnicamente discriminatoria (al punto che il suo solo progetto aveva rafforzato l'emigrazione della popolazione indiana fino a far ritornare maggioritario l'elemento indigeno), nel luglio 1990 veniva approvata la nuova Carta costituzionale che, tra le altre cose, faceva rientrare la minaccia di secessione dell'isola di Rotuma. Nel giugno 1992, a seguito delle prime elezioni legislative del dopo-golpe, vinte dal Partito Politico Figiano (FPP), Rabuka assumeva la carica di primo ministro. Modificati alcuni articoli della Costituzione del 1990, che penalizzavano le minoranze etniche non melanesiane, nel 1997 le Figi rientravano nel Commonwealth. L'anno dopo, il varo della nuova Carta fondamentale delineava un sistema parlamentare e multietnico. Indette le elezioni generali nel 1999, queste vedevano la vittoria del Partito laburista e la nomina di un primo ministro di origine indiana, Mehendra Chaundhry. Un nuovo colpo di stato, nel maggio 2000, portava al potere il nazionalista George Speight, che si proclamava primo ministro e chiedeva la modifica della Costituzione per impedire l'accesso dei figiani di origine indiana alle alte cariche dello Stato. Fallito ben presto questo golpe, veniva formato un esecutivo, sostenuto dai militari, e veniva affidata la guida del governo ad interim a Laisenia Quarase, mentre era nominato dal Gran Consiglio dei Capi presidente della Repubblica Josefa Iloilovatu. Nel marzo 2001, confermata la validità della Costituzione multirazziale del 1998 e dichiarato incostituzionale il governo di Quarase, questi si dimetteva e il presidente Iloilovatu, affidava l'incarico di primo ministro a Ratu Tevita Momoedonu. Dimessosi immediatamente anche Momoedonu, veniva affidata la guida del governo nuovamente a Quarase. Pochi mesi più tardi comunque si svolgevano nuove elezioni legislative, che eleggevano in Parlamento tutti i protagonisti delle alterne vicende politiche verificatesi negli ultimi tre anni: il primo ministro in carica Quarase, il destituito Chaundhry e il golpista Speight, ancora agli arresti. Nel biennio successivo è continuata la crisi istituzionale in atto dal 2001: la Corte suprema ha imposto al primo ministro Quarase di inserire nel governo alcuni ministri di etnia indiana, come previsto dalla Costituzione. Questi però si sono rifiutati di entrare in quanto era stato escluso il loro leader M. Chaundry. Nel dicembre 2006 l'esercito compiva un colpo di stato, estromettendo Quarase, mentre il comandante Voreqe "Frank" Bainamarama assumeva i poteri presidenziali, fino al 2007, quando il nuovo presidente Josefa Iloilo lo nominava primo ministro. Nel 2009 diventava presidente Epeli Nailatikau, mentre il governo militare imponeva la sospensione dei diritti costituzionali, causando l'espulsione del Paese dal Commonwealth. Nel 2014 si sono tenute le prime elezioni legislative dopo il colpo di stato del 2006. Nello stesso anno il Paese è stato riammesso nel Commonwealth.
Cultura: generalità
La ricchezza culturale figiana origina dal patrimonio di tradizioni tramandate oralmente a partire dai primi abitanti delle isole, appartenenti alla cultura lapita. A questa eredità si sono sommati nel tempo apporti esterni, principalmente degli immigrati indiani e degli occidentali, il cui esito però, spesso, è stato quello di mettere a rischio la sopravvivenza stessa di questa eredità, a guardare alcune delle conseguenze della colonizzazione britannica o dell'evangelizzazione cattolica.Nelle arti figurative la decorazione prevale sulla scultura e la pittura e trova le migliori applicazioni negli utensili (scodelle lignee, vasi d'argilla, oggetti in ceramica), ma anche nei colorati e simbolici fregi sugli abiti tradizionali e nelle armi. Ormai consolidata è anche una tradizione letteraria nazionale, alimentata da autori sia nativi sia di origine indiana. La musica, il canto e la danza (meke) sono fra gli ambiti in cui più forti sono state le influenze esogene, evidenti anche in molta dell'architettura dei principali centri cittadini, in cui case coloniali, chiese e moschee sorgono a poca distanza. Diffusi nei villaggi come nelle città sono feste e riti antichi, come la cerimonia del kava, che, di origine religiosa, trae il proprio nome da un infuso vegetale il cui consumo riveste un'importante funzione sociale. Fulcro di raccolta e promozione della cultura del Paese è il Fiji Museum della capitale, Suva. Nel 2013 il porto storico di Levuka è diventato patrimonio culturale dellʼumanità dellʼUNESCO.
Bibliografia
D. Scarr, Fiji. A Short History, Sidney, 1984; J. Siers, The Fiji Experience, Wellington, 1985; R. Wright, On Fiji Islands, Londra, 1987; K. Bain, Fiji at the Crossroads, Londra, 1989.