Feininger, Andreas
fotografo statunitense (Parigi 1906-New York 1999). Figlio di Lionel, si è formato al Bauhaus di Weimar e ha lavorato come architetto ad Amburgo prima di scoprire la sua vera vocazione, verso la fine degli anni Venti. Dopo la parentesi parigina del 1932, ha aperto a Stoccolma uno studio specializzato in fotografia industriale e architettonica. A New York dal 1939, ha stretto una collaborazione ventennale con la rivista Life (1941-62), per la quale ha realizzato reportage ormai considerati veri e propri classici del fotogiornalismo. È stato il primo a teorizzare la subordinazione del testo all'immagine, che deve essere in grado di parlare da sola, di raccontare una storia con chiarezza e semplicità. E su questo ideale di chiarezza e semplicità Feininger insiste anche nei suoi numerosi libri didattici e divulgativi, tra cui La fotografia a colori: nuove tecniche (1969) e L’occhio del fotografo (1973). Feininger condanna il virtuosismo fine a se stesso, il ricorso ad artifici compiaciuti e persino la sperimentazione di soluzioni ardite, se il risultato è un'immagine formalmente ineccepibile ma incapace di emozionare nel profondo. Le sue opere, che siano reportage di viaggio, rappresentazioni del paesaggio urbano o nature morte, sono tutte caratterizzate da un grande rigore compositivo unito all'immediatezza del messaggio.