Renger-Patzsch, Albert
fotografo tedesco (Würzburg 1897-Wamel bei Soest 1966). Portati a termine gli studi di chimica a Dresda, dal 1921 al 1925 fu a capo del Dipartimento fotografico degli Archivi Folkwang, ad Hagen. Aderì alla Nuova oggettività, di cui la sua opera Die Welte ist schön (Il mondo è bello, 1928) può essere considerata una sorta di manifesto: in contrasto con l'estetica pittorialista, si mostrò affascinato dagli oggetti della vita quotidiana, dai macchinari e dal paesaggio urbano e industriale, cui dedicò immagini di estremo realismo, ottenuto con l'ausilio di un'illuminazione molto forte, quasi ossessiva, che mette in risalto ogni dettaglio. Il rifiuto di ogni velleità “artistica” non lo portò tuttavia a condividere gli ideali dei circoli culturali vicini a L. Moholy-Nagy: convinto che la fotografia fosse soprattutto un'attività artigianale, criticò anche l'avanguardia e le sue sperimentazioni. Purtroppo il suo vastissimo archivio, composto da ca. 18.000 negativi, è andato distrutto nel 1944 durante un bombardamento aereo su Essen, dove all'epoca il fotografo viveva. Ritiratosi nella cittadina di Wamel, Renger-Patzsch scoprì la foto di ambientazione agricola senza però rinunciare alla consueta produzione di tipo tecnico, come ha testimoniato una mostra allestita nel 1993 dal Museum Ludwig di Colonia, intitolata Albert Renger-Patzsch: le fotografie industriali della maturità. Diede alle stampe oltre 35 pubblicazioni, tra cui: Das Chorgestühl von Cappenberg (Gli scanni di Cappenberg, 1925), Die Halligen (Le isole del Mare del Nord, 1927), Lubeck (1928), Hamburg: Photographische Aufnahmen (Amburgo: scatti fotografici, 1930), Deutsche Wasserburgen (Fortezze ted., 1939), Land am Oberrhein (Terra sull'alto Reno, 1944), Bilder aus der Landschaft zwischen Ruhr und Möhne (Foto di paesaggio tra Ruhr e Möhne, 1957) e Bäume (Alberi, 1962).