Farrukh, Beg
pittore persiano (Shiraz ca. 1545-India ca. 1620). Forse figlio del letterato e miniaturista Maulana Darwish di Shiraz, nella sua prima giovinezza lavorò nel Khorassan presso Ibrahim Mirza. Alla morte di questi si trasferì (1576) a Kabul, e di qui, nel 1585, ad Agra, dove fu subito richiesto e ben pagato dalla manifattura imperiale di Akbar. Per la corte Moghūl (dove ricoprì forse cariche importanti) illustrò vari manoscritti con stile sobrio ed esperto; nel 1601 lasciò la corte per otto anni, che l'artista trascorse a Bijapur (di ciò fa fede la miniatura Lo Shāh di Bijapur Ibrahīm' ʽAdil Shāh II, ca. 1605), dove pare abbia lavorato a corte (e sia forse da identificare col pittore F. Huseym) portandovi le esperienze Moghūl e soprattutto inserendo il suo stile nella scuola locale. Fu poi attivo presso la corte di Jahanġir fino al 1615 e la sua presenza coincide con gli orientamenti politici dei Moghūl a favore di un certo “cosmopolitismo islamico” nell'arte. I caratteri peculiari dell'arte di Farrukh vanno considerati in questa area di internazionalità islamica di fondo iranico, permeata dalle varie esperienze e assimilazioni dell'arte centrasiatica (Il ribelle Bahdur Khan ricevuto dal comandante del campo dell'Imperatore Akbar, Muiz-ul-Mulk, illustrazione di una copia dell'Akbar-nama, Annali di Akbar, Londra, Victoria and Albert Museum).