Farini, Luigi Carlo
uomo politico (Russi 1812-Quarto 1866). Nipote di Domenico Antonio, partecipò ai moti del 1831 e del 1843 e fu costretto a rifugiarsi in Toscana e poi in Francia. Ritornato in Italia, collaborò alla redazione del proclama di Rimini del 1845 e aderì al movimento neoguelfo. Dopo l'elezione di Pio IX, fu chiamato a Roma come segretario generale del Ministero dell'Interno (1846); nel 1848 venne inviato al campo di Carlo Alberto e fu quindi eletto deputato di Russi. Nominato direttore generale della Sanità sotto il governo di Pellegrino Rossi, quando fu proclamata la Repubblica Romana si ritirò in Toscana e poi in Piemonte, dove scrisse la Storia dello Stato romano dal 1815 al 1850 (tradotta in inglese da Gladstone), fondò il giornale La Frusta e diresse il Risorgimento di Cavour (1850). Più volte deputato e ministro della Pubblica Istruzione nel gabinetto D'Azeglio (1851), nel 1859 fu commissario a Modena e poi dittatore dell'Emilia, dove attuò una politica di riforme liberali evitando abilmente ogni ingerenza straniera e creando i presupposti dell'annessione al Piemonte. Fu poi ministro dell'Interno (1860) e, dopo la spedizione dei Mille, luogotenente del re a Napoli. Dal 1862 al 1863 tenne infine la presidenza del governo che dovette però cedere presto al Minghetti (24 marzo) a causa delle sue condizioni mentali gravemente menomate.