Fóscari, Francésco
doge veneziano (1373-1457). Eletto doge, alla morte di T. Mocenigo (1423) trascinò Venezia nella guerra contro i Visconti di Milano. Quando il conflitto sulla terraferma finì (1441), Venezia, che aveva stretto lega con altri Stati, tra cui Firenze, acquistò qualche nuovo territorio (Peschiera, Crema, ecc.) ma di fatto rimase condizionata da una serie di patti e alleanze. All'interno Foscari fu osteggiato dai rivali Loredan che tra l'altro accusarono suo figlio Iacopo (già condannato tre volte per la sua deprecabile condotta), di aver ucciso Ermolao Donato. Nel 1457 il Consiglio dei Dieci costrinse alle dimissioni Francesco Foscari, che pochi giorni dopo morì. Le vicende di Francesco e Iacopo Foscari ispirarono a Byron la tragedia I due Foscari (1821), da cui venne tratto il libretto dell'omonima opera di G. Verdi (1844).
Francesco Foscari in un ritratto di Gentile Bellini (Venezia, Museo Civico Correr).
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