Ewe
popolazione africana stanziata dal Togo meridionale fino al basso corso del Volta, nel Ghana sud-orientale. Gli Ewe sono di stirpe sudanese e parlano una lingua della famiglia Kwa; un tempo stanziati su un'area più vasta, furono respinti nelle attuali sedi dall'emigrazione delle genti Akan e Yoruba. In origine agricoltori seminomadi, divennero sedentari; per influsso delle culture vicine svilupparono la propria cultura, già notevole, eccellendo nei campi della metallurgia, tessitura e ceramica. Gli Ewe, pur federati tra loro in caso di guerra, non costituirono mai uno Stato omogeneo; la loro società è basata sulla proprietà comune della terra e su forme di autonomia locale; la famiglia è di tipo patrilineare. Gli Ewe praticano il vodù, che è nato sulla costa del Togo-Bénin, prima di essere portato dagli schiavi ad Haiti; venerano Alegba, che protegge la casa come un “soldato”; Adée, lo spirito dei cacciatori della forest; Aclamakpoé, altro dio dei cacciatori che viene rappresentato dalle mandibole degli animali uccisi; Aholou, re di tutti gli dei, che risiede in un palazzo ma che proviene dai boschi sacri; Hémisso, crudelissimo dio guerriero, capitano degli dei che vivono sulla terra nonché sposo dell'amazzone Agbui; quindi Tohossou e Ademssou, due divinità del mare. Particolarmente venerata la “sedia” familiare Togbé zikpé, feticcio della casa, che rappresenta lo spirito degli antenati e protegge tutto il clan, di cui esistono splendidi esemplari in legno pregiato.