Enterovìrus
sm. [entero-+virus]. Vasto sottogruppo di agenti virali, tra i più piccoli per dimensioni e tra i più semplici per composizione chimica, che si riscontrano nel tratto gastroenterico dell'uomo e degli animali. Sono classificati nel gruppo dei Picornavirus e a loro volta comprendono 64 membri di particolare importanza in patologia umana, suddivisi in: Poliovirus, Coxackievirus A e B, Echovirus. Le caratteristiche comuni sono: diametro della particella virale di ca. 30-27 mμ; composizione chimica di solo RNA (acido ribonucleico); etere-resistenti; effetto stabilizzante delle alte concentrazioni di ioni salini nei confronti dell'inattivazione termica; a maturità il rivestimento proteico della particella virale veicola la specificità antigenica e fornisce il guscio proteico per l'RNA che rappresenta il materiale genetico virale infettante. Lo studio della struttura di alcuni di questi virus ha evidenziato una simmetria cubica di tipo icosaedrico: il capside è costituito da 32 subunità (capsomeri). Gli Enterovirus sono associati a numerose sindromi cliniche (pleurodinie, miocarditi, coriza, eruzioni cutanee) ma la loro espressione più grave si manifesta in malattie che interessano il sistema nervoso centrale dell'uomo (paralisi, meningite asettica, encefaliti, ecc.). Gli Enterovirus vengono trasmessi con l'aria espirata o mediante contaminazione fecale, veicolata anche da mosche e da altri insetti che fungono da vettori meccanici.