Elkin, Stanley
romanziere statunitense (New York 1930-Saint Louis 1995). Scrittore originale, ironico, allusivo, appartenente al gruppo dei romanzieri autodefinitisi postmoderni negli anni Settanta, Elkin coltiva con virtuosistica abilità quella passione per il linguaggio, per la “sostanza materiale” fonica di cui la letteratura si compone, che egli, sulla scia degli altri scrittori postmoderni, si diverte a scomporre e a ricomporre in un gioco forse a volte un po' freddo e intellettualistico, ma comunque estremamente elegante. Tematicamente il motivo che lo interessa è la rappresentazione dello “straordinario” non nel senso di esotico o esoterico, bensì colto nella vita resa straordinaria dall'immaginazione. I temi sono quindi quelli della vita americana media, le ambientazioni quotidiane, i motel e le birrerie in cui si aggirano personaggi ossessivi ed eccessivi, dai nomi comuni ma dagli appetiti non comuni. In Boswell (1964), primo romanzo di Elkin, il protagonista è un lottatore di professione ossessionato dall'idea della morte. In The Bad Man (1968) compare la figura di un commerciante che continua a fare affari anche nella prigione in cui viene mandato. The Dick Gibson Show (1971) e The Franchiser (1976) presentano altri personaggi tratti dal piccolo mondo quotidiano. Il linguaggio è colloquiale: le chiacchiere ascoltate nei negozi, il modo di esprimersi impreciso e colorito della gente comune, la cui riproduzione decontestualizzata assume un indubbio valore artistico. The Living End (1980) è una triade di racconti lunghi, incentrati sul tema del paradiso e dell'inferno, del bene e del male. In George Mills (1982), ambientato in una Saint Louis povera e fatiscente, e in The Magic Kingdom (1985) la sensibilità narrativa e l'ispirazione di Elkin si approfondiscono e maturano fino ad abbracciare tematiche esistenziali come la forza dell'amore, il terrore della perdita e il senso di morte implicito in ogni aspetto della vita. Molti racconti lunghi e brevi dello scrittore sono stati variamente antologizzati. In La stanza di Van Gogh ad Arles (1994), Elkin, in linea con la tendenza della narrativa americana, propone un intellettuale, un professore in questo caso, come protagonista dei due racconti in cui si articola il volume.