El Bashir, Omar Hassan Ahmed
ufficiale e uomo politico sudanese (Hoshe Bannaga 1945). Autore di un colpo di Stato, assumeva i pieni poteri nel giugno del 1989, in un Paese sconvolto dalla guerra civile. Sia pur coadiuvato da un Consiglio della Rivoluzione per la Salvezza Nazionale, Bashir imprimeva una decisa svolta reazionaria alleandosi con le componenti fondamentaliste e allineando il Sudan all'Iran, all'Iraq e alla Libia per l'intransigenza verso il mondo occidentale. Decretata l'applicazione integrale della shari‘ha (la legge islamica), Bashir accentuava la contrapposizione con il Sud del Paese, a maggioranza cristiana, dov'era viva una guerriglia indipendentista che, nonostante qualche sporadico successo dell'esercito regolare, non veniva sconfitta. Nel 1993 il Consiglio della Rivoluzione si autoscioglieva ma Bashir rimaneva il capo dello Stato proseguendo una politica di sostegno ai movimenti fondamentalisti. Per questo motivo, anzi, era esplicitamente accusato dal Consiglio di sicurezza dell'ONU di foraggiare e addestrare il terrorismo internazionale, mentre si accentuavano i contrasti con Paesi confinanti come l'Egitto e l'Etiopia. Nonostante una rielezione nel 1996, il potere di Bashir continuava a incontrare comunque una forte opposizione, non solo nelle roccaforti ribelli del Sud, ma anche nella regione di Khartoum, dove l'opposizione inscenava a più riprese manifestazioni contro il presidente. Tra il 1997 e il 1998 la sua volontà di porre termine alla guerra civile lo portava ad avviare prima colloqui con i Paesi coinvolti nel conflitto interno al Sudan, incontrando sia il presidente dell'Uganda Y. Museveni, sia il presidente della Repubblica Sudafricana, N. Mandela, sia il presidente egiziano H. Mubarak, e poi trattative con i ribelli dell'Esercito di liberazione del popolo sudanese. La guerra tra il suo governo e le popolazioni del Sud, comunque, continuava, malgrado l'accordo del maggio 1998 per indire un referendum sotto il controllo internazionale sull'autodeterminazione delle regioni meridionali. Intanto, nel giugno dello stesso anno, Bashir approvava a seguito di un referendum una nuova Costituzione, che autorizzava, pur con molte limitazioni, i partiti politici. Ancora intenzionato a trovare una soluzione alla guerra civile, nell'aprile del 1999, Bashir, per favorire un buon esito dei negoziati di pace avviati in Kenya, annunciava una tregua unilaterale e totale nella parte meridionale del Sudan. Frattanto sul piano internazionale, nel maggio dello stesso anno, firmava un accordo con il presidente dell'Eritrea per porre fine a circa un quinquennio di tensioni fra i due Paesi. Nel luglio 2008, Bashir è stato formalmente accusato di genocidio, crimini di guerra e contro l'umanita dalla Corte penale internazionale (ICC).