ERS
sigla dell'ingl. European Remote-sensing Satellite, satellite europeo per osservazioni remote. Nome dei satelliti realizzati dall'ESA per l'osservazione della Terra, in particolare degli oceani e delle aree polari. Il primo satellite, ERS 1, pesante al lancio 2384 kg, è stato messo in orbita nel 1991, con un vettore Ariane 4 dal poligono di Kourou (Guayana Francese) e posizionato su un'orbita sincrona con il Sole a 780 km d'altezza. Questo satellite ha smesso di funzionare il 10 marzo 2000, per problemi al sistema di controllo, dopo aver compiuto 45 mila orbite polari e aver registrato con il suo radar 1,5 milioni di immagini. La missione è stata proseguita dall'ERS 2, programmato per effettuare anche rilevazioni sulle quantità di ozono presenti nell'atmosfera, messo in orbita nel 1995, sempre da un Ariane 4. Il satellite ERS 2 utilizza tecniche avanzate basate su radar per acquisire dati e immagini 24 ore su 24, senza essere limitato dalle nubi o dal buio. ERS 2, che è posto sulla stessa orbita di ERS 1, ma sfasato nel tempo di 24 ore, ha funzionato a lungo di conserva prima con ERS 1 e poi con ENVISAT. Svolge le sue funzioni osservando senza interruzione la concentrazione di ozono atmosferico, le calotte polari, le correnti oceaniche, i movimenti del mare e dei ghiacci. Nel 2000 i dati raccolti dai due ERS hanno permesso di disegnare una nuova mappa digitale della Terra, evidenziando precedenti imprecisioni macroscopiche come: la presenza di un canyon lungo cento chilometri in Africa, l'esistenza di 2000 km di cascate nella giungla amazzonica e di una parete sabbiosa, alta quasi 200 m, nell'Ovest del Sahara. Le informazioni dei due satelliti sono confluite nel centro francese dell'ESA, per le elaborazioni oceaniche, e in Gran Bretagna, per quelle riguardanti le terre emerse. Dopo un periodo di circa 2 anni, in cui ha funzionato da solo, in seguito alla disattivazione di ERS 1, ERS 2 ha ripreso a funzionare di conserva con l'altro satellite ambientale europeo, peraltro molto più avanzato, ENVISAT, messo in orbita l'1 marzo 2002.