Devecseri, Gábor

poeta ungherese (Budapest 1917-1971). Deve la sua fama all'esemplare traduzione in lingua ungherese moderna dei poemi omerici. Nella sua produzione lirica originale spiccano le poesie che celebrano i più Vecchi alberi dell'Ungheria (1969) e una Nenia per la morte di un toro (1970). Tra le opere in prosa vanno ricordati i saggi sulla traduzione poetica Officina e incantesimo (1959) e i due frammenti autobiografici Le età del principio e I vantaggi della laparatomia (1971). Postumi sono apparsi i romanzi brevi e racconti La dea nuda e il vate cieco (1977), il volume di versi L'indicatore nel giardino zoologico (1977) e lo splendido volumetto Cantate, cicale di Epidauro (1978), che raccoglie ricordi e colorate impressioni paesaggistiche della Grecia.

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