Örkény, István
scrittore e drammaturgo ungherese (Budapest 1912-1979). Laureato in chimica e farmacia, negli anni Trenta collaborò alla rivista letteraria Szép Szó. Nel 1942 fu inviato ai lavori forzati e quindi con l'esercito ungherese sul Don, dove fu fatto prigioniero dai Sovietici (1943); da questa esperienza nacque Gente dei lager (1947). Dopo la repressione del 1956, Örkény non riuscì a pubblicare per dieci anni. Il silenzio fu rotto dalla raccolta di racconti e romanzi brevi La principessa di Gerusalemme (1966) che, insieme al dramma I Tóth (1967) e ai racconti di Viaggio di nozze sulla carta moschicida (1967) e Novelle da un minuto (1968), rappresenta la parte più importante della produzione letteraria di Örkény. Egli racconta e mette in scena un'umanità sempre in bilico tra la vita e la morte, su un palcoscenico nel quale ragione e assurdo camminano insieme. Alla base di tutto, però, vi è la convinzione che l'uomo abbia in sé una forza che gli fa vivere mille vite, dandogli ogni volta la capacità di ricominciare.