Devī
in tutte le lingue neoindiane del Nord, dea, detta anche Mahādevī (Gran Dea), sposa di Śiva, di cui rappresenta l'energia femminile (Śakti), per la molteplicità di valori che essa assume nelle diverse identità e differenti aspetti con cui viene venerata. Nell'essenza benigna, è raffigurata come figlia della montagna, sposa felice e fedele e come madre negli aspetti di Pārvāti, di Uma, di Satī, di Ambikā; diviene Durgā, nel suo aspetto di divinità vittoriosa del demone Mahisha; si trasforma nell'aspetto terrifico di Kāli, la nera, il cui culto è diffuso nel Bengala. La sua iconografia in genere aderisce al modello tradizionale della raffigurazione femminile dell'arte indiana secondo i canoni della statuaria buddhistica sviluppatasi fin dal sec. II a. C. L'immagine di Devi appare simile a quella delle rappresentazioni di Yakṣī e di Apsarā, caratterizzate, nel musicale movimento del corpo, da dolcezza e sensualità insieme.