Delvoye, Wim
artista belga (Wervik 1965) facente parte della tendenza artistica del “Post-human” sviluppatasi agli inizi degli anni Novanta del Novecento e che mira a modificare il corpo umano contaminandolo con quello tecnologico, vegetale o animale. Nella serie dei Tattooed pig skin (1995), egli marca su dei maiali e si fa marcare tatuaggi di grandi dimensioni, non facendo più distinzioni tra pelle umana e pelle dell'animale. L'opera Cloaca (2006), invece, è una macchina per produrre escrementi che funziona esattamente come il corpo, ma che lo sostituisce con un apparecchio biotecnologico più preciso. L'intento dissacratorio è presente in tutti i suoi lavori: uno dei tanti obiettivi che finisce nel suo mirino sovversivo è la ceramica di Delft. Egli prende una serie di bombole per il gas, ammaccate e arrugginite, e le ridipinge come fossero autentici prodotti di Delft. È invitato nel 1992 alla Documenta 9 di Kassel dove presenta un pavimento piastrellato il cui motivo ornamentale è l'immagine di escrementi umani, che disegnano per terra una serie di grandi rombi. Espone nelle più importanti gallerie e nelle più grandi manifestazioni, diventando uno dei fenomeni di tendenza dell'arte contemporanea.