Della Tórre
(anche Torriani) nobile famiglia milanese. Ebbe tra i suoi esponenti Martino, conte della Valsassina, che nel 1147 partecipò alla seconda crociata, morendo sotto le mura di Damasco. Nel 1240, trovandosi Milano minacciata prima da Federico II e poi dal suo protetto Ezzelino da Romano, Pagano, che trasformò il nome Della Torre in Torriani, fu eletto quale capo della Credenza di Sant'Ambrogio (1241). Nel 1247 venne eletto anziano della Credenza Martino (m. 1263), considerato il primo signore di Milano; questi favorì il popolo contro i nobili, che vennero cacciati e chiesero aiuto a Ezzelino da Romano. Il tiranno veneto venne sconfitto da Martino nel 1259 a Cassano d'Adda. Alla morte di Martino la signoria toccò al fratello Filippo (m. 1265), il quale organizzò i guelfi settentrionali divenendone il capo. È di allora il dissidio con la curia romana per la nomina ad arcivescovo di Milano di Ottone Visconti, inviso ai Della Torre, invece del loro congiunto Raimondo, arciprete di Monza. Così il Visconti cercò con armi ghibelline di entrare in possesso della sede assegnatagli: la lotta fruttò ai Della Torre i territori di Bergamo, Como, Novara, Lodi, Vercelli e per breve tempo anche Brescia. Raimondo (m. 1299) nel frattempo si vide nominato vescovo di Como a compenso del negato arcivescovato milanese. A Filippo subentrò nel governo il nipote Napoleone detto Napo (m. 1278), che ebbe da Rodolfo d'Asburgo la nomina a vicario imperiale. Ma la fortuna dei Della Torre stava volgendo al termine: Ottone Visconti, creatosi parecchie alleanze tra cui quella del marchese del Monferrato, sconfisse e imprigionò a Desio nel 1277 Napo, costringendo i suoi familiari all'esilio. Questi si rifugiarono in Friuli, forti della protezione di Raimondo, che dopo essere stato vescovo di Como era stato creato patriarca di Aquileia. Nel 1302 Guido (m. 1312) riuscì a strappare Milano a Matteo Visconti, ma la restaurazione fu breve; in seguito ai tumulti scoppiati dopo l'incoronazione di Enrico VII, Guido venne condannato all'esilio e morì a Cremona.