De Róssi, Giovannantònio

architetto italiano (Roma 1616-1695). Tra i rappresentanti del secondo periodo di involuzione classicistica romana del Barocco, si distinse per la felice invenzione di particolari architettonici e la capacità di tradurre in formule direttamente assimilabili dalla cultura artigiana il linguaggio aulico dei maestri barocchi. Le prime opere a Roma sono caratterizzate da una cauta influenza borrominiana: S. Maria in Publicolis, S. Maria Porta Paradisi, cappella della Madonna delle Grazie in S. Rocco, a schema ellittico. Una pausa in senso conservatore è determinata dal classicheggiante palazzo Altieri (1650), contraddetta dal successivo vivace e persuasivo palazzo d'Aste in piazza Venezia, ricco di raffinate soluzioni. Altri palazzi (Nuñez-Torlonia in via Condotti, 1659-60; Gomez-Celsi, Muti-Bussi) non raggiungeranno più lo stesso alto esito complessivo. Le ultime esperienze si svolsero nel campo dell'edilizia religiosa: 1675, cappella Lancellotti in S. Giovanni in Laterano; 1680, S. Maria in Campomarzio e S. Pantaleo; 1695, S. Maria Maddalena.

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