Dòssi, Carlo
Indicenome con cui è noto lo scrittore italiano Carlo Alberto Pisani Dossi (Zenevredo, Pavia, 1849-Cardina, Como, 1910). Giovanissimo, fondò nel 1867 con L. Perelli La palestra letteraria, intorno alla quale si raccolsero i maggiori scrittori contemporanei. Dopo il 1870 iniziò senza entusiasmo la carriera ministeriale diventando in seguito collaboratore di F. Crispi. Scrittore di ambizioni umoristiche, ammiratore di Sterne e di Jean-Paul, Dossi sottolineò alcune tendenze tipiche della Scapigliatura milanese. Già nelle prime opere (L'altrieri, 1868; Vita di Alberto Pisani, 1870) si rivelò narratore molto singolare, adottando una prosa piena di neologismi e di espressioni dialettali, con una sintassi contorta e un uso della punteggiatura staccato dalle norme correnti. La freschezza espressiva dei primi due libri, scritti tra i diciannove e i ventuno anni, non si mantenne nelle opere successive. La colonia felice (1874), romanzo a tesi che racconta della riabilitazione di un gruppo di deportati, e La desinenza in A, galleria di ritratti di donne, viste con l'occhio del misogino, hanno minore validità artistica, ma sono pur sempre impreziosite da una sottile vena umoristica. Nelle Note azzurre (postume, 1912: dal colore dei foglietti su cui andava scrivendole), affascinante zibaldone ricco di mordacità, di aneddoti, di confessioni, Dossi esprime la sua vena migliore, confermando quella naturale disposizione a un raffinato impasto linguistico che anticipa il gusto moderno del pastiche e dell'arte di C. E. Gadda. Nell'ultimo scorcio del sec. XX Dante Isella, profondo conoscitore e massimo intenditore dell'opera di Dossi, ha scoperto e pubblicato in edizione limitata, un suo racconto inedito dal titolo Bacio perduto.
Bibliografia
D. Isella, La lingua e lo stile di Carlo Dossi, Milano-Napoli, 1958; A. Romanò, Il secondo Romanticismo lombardo, Milano, 1958; N. Pasero, Note dossiane, Pavia, 1960; C. Angelini, Quattro lombardi e la Brianza, Milano, 1961; A. Scannapicco, Saggio sulle Note azzurre di Carlo Dossi, Abano Terme, 1984.