Condé, Maryse
scrittrice della Guadalupa, di lingua francese (Pointe-à-Pitre 1934 - Apt 2024). Saggista di valore, ha pubblicato La poésie antillaise (1977), Le roman antillais (1977), La civilisation du Bossale (1978), La parole des femmes (1979) e un'Anthologie de la littérature africaine d'expression française (1966). È autrice inoltre di opere teatrali: Dieu nous l'a donné (1972), Mort d'Oluwéni d'Ojumako (1973), Pension Les Alizés (1988), che trattano soprattutto il difficile rapporto fra gli antillani che cercano in Africa l'identità perduta e il Continente Nero, che si rivela ben diverso della mitica patria sognata. La Condé è però nota soprattutto per i romanzi: Hérémathonon (1976), Une saison à Rihata (1981), in cui traspare la delusione per un'Africa che aveva sognato migliore; il bellissimo Ségou (1985; trad. it. Le muraglie di terra, 1988), in cui risuscita con precisione storica di studiosa e lucido fervore un periodo avventuroso e affascinante della storia africana, in uno stile accattivante da grande narratrice. Oltre ai racconti Pays mêlé (1985), ha pubblicato: il romanzo storico Moi, Tituba, sorcière noire de Salem (1986), La vie scélérate (1987; La vita perfida), ambientato in Guadalupa, Traversée de la Mangrove (1989; La traversata della mangrovia), Guadeloupe (1991). Una storia familiare è invece Les derniers rois mages (1992) e sulla ricerca di Dio è La colonie du nouveau monde (1993), ambientato nell'America Meridionale. La Condé prende posizione sulla cultura creola in Penser la Créolité (1995) e torna al romanzo con Le migrazioni del cuore (1996), un libero adattamento di Cime tempestose ambientato tra L'Avana e la Guadalupa. Nel 2006 viene pubblicato Sogni amari, storia di una giovane bambina che sogna di riscattarsi da una vita dura.