Coburn, Alvin Langdon
fotografo statunitense (Boston 1882-Colwyn Bay 1966). Proveniente da una famiglia di industriali, si accostò alla fotografia per l'interessamento di un lontano cugino, F. H. Day, che lo iniziò al pittorialismo e nel 1900 lo aiutò a esporre a Londra. L'anno seguente, a Parigi, studiò sotto la guida di E. Steichen; dopo aver aperto uno studio a New York, nel 1905 fece ritorno a Londra dove realizzò numerosi ritratti degli intellettuali dell'epoca che sarebbero poi stati raccolti nei due volumi Men of mark (1913; Uomini di successo) e More Men of mark (1922; Altri uomini di successo). Grazie agli studi condotti dal 1907 al 1909 sulla tecnica della fotoincisione, fu in grado di stampare da solo le lastre delle sue raccolte dedicate a Londra (1909) e New York (1910). Già queste prime opere segnano un superamento dell'estetica pittorialista in favore di una ricerca d'avanguardia, percorso particolarmente evidente nelle 26 vedute del Grand Canyon apparse sulla rivista Camera Work (1911) o nella composizione urbana semiastratta intitolata Octopus (1912). Nel 1917 spinse la sua ricerca simbolista alle estreme conseguenze aderendo al vorticismo, movimento fondato in Inghilterra da E. Pound e W. Lewis; a questo periodo risalgono i cosiddetti vortografi, immagini ottenute sistemando dinanzi all'obiettivo un prisma con superfici a specchio che attuava una scomposizione cubista delle forme. Animato da una forte tensione spirituale, nel 1919 Coburn si affiliò alla massoneria, relegando la fotografia in secondo piano.