Chicago, Scuòla Sociològica di-
Indicecorrente di pensiero, rappresentata inizialmente da membri del Department of Sociology dell'Università di Chicago, e segnatamente da R. E. Park, E. W. Burgess e R. D. McKenzie, che, applicando i concetti dell'ecologia umana all'ambiente urbano (The City, 1925), produssero una serie di teorizzazioni sui rapporti fra struttura fisica della città e fenomeni di organizzazione o segregazione sociale. In particolare, McKenzie interpretava l'ecologia umana in senso deterministico, come studio delle relazioni spazio-temporali in quanto caratterizzate dai fattori distributivi e selettivi dell'ambiente. A sua volta, Park distingueva due livelli di attività umana: quello “biotico” vedeva emergere le spinte individuali nella competizione per le più favorevoli condizioni di vita, alla stregua degli organismi vegetali e animali; l'altro, “culturale”, si configurava come una sovrastruttura nella quale prevalevano le forze sociali e che, in effetti, consentiva il passaggio dalla comunità alla società vera e propria. Infine, Burgess elaborava un modello urbano per aree concentriche, ispirato ai concetti di dominanza e sostituzione fra localizzazioni produttive e residenziali (a partire dall'osservazione empirica della Chicago dell'epoca) e destinato a improntare la teoria della rendita fondiaria, sia pure attraverso successive analisi critiche da parte di altri autori (fra cui H. Hoyt, 1939). La Scuola Sociologica di Chicago ha avuto notevole influenza sugli sviluppi scientifici della sociologia urbana e, sia pure in misura minore, della geografia umana, nel cui ambito possono esserle attribuiti i concetti iniziali di quella che sarebbe stata poi definita come “geografia del benessere”.
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