Castaldi, Pànfilo
medico e tipografo italiano (Feltre 1430-Venezia 1487). Con Bernardo Cennini e Clemente da Padova è considerato tra i primi tipografi italiani, ma la sua attività, anche se posteriore forse a quella di Clemente, è ben più rilevante: una tradizione di origine secentesca pretese, senza alcun reale fondamento, che il Castaldi fosse il vero inventore della stampa a caratteri mobili, prima di Gutenberg. La sua biografia fu a lungo mal nota. Da documenti venuti recentemente alla luce sappiamo che si laureò prima “dottore in arti” e poi dottore in medicina a Padova; si trasferì subito dopo a Venezia e in seguito a Capodistria. Nel 1471-72, avuto da Galeazzo Maria Sforza un privilegio per l'esclusiva della produzione di libri a stampa nel ducato, si trasferì a Milano: dalla sua tipografia, in cui era associato ai fratelli Antonio e Fortunato Zarotto, uscirono tre libri a stampa: il De verborum significatione di Pompeo Festo, la Chorographia di Pomponio Mela e le Epistulae ad familiares di Cicerone. Già nel maggio del 1472 però, sciolta la società, lo Sforza concedeva al Castaldi di tornare a Venezia con tutta la sua attrezzatura; non si conosce una sua attività successiva in campo tipografico-editoriale.