Decroly, Ovide
medico, psichiatra e pedagogista belga (Renaix 1871-Uccle 1932). Fondò nel 1901 a Bruxelles una scuola per ragazzi subnormali e poi, nel 1907, l'École de l'Ermitage. La sua didattica, che si ispira anche alla scuola psicologica della Gestalt, è fondata sul metodo globale e sulla teoria dei “centri d'interesse”. Il globalismo di Decroly è il punto di partenza nel processo di apprendimento: il bambino coglie la realtà in tutti gli elementi con il concorso non solo della attività percettiva ma di quella emotiva, degli stati d'animo, dei suoi interessi; quindi, nel campo pratico dell'insegnamento, il metodo globale, applicato all'apprendimento della lettura e della scrittura, non si basa sull'analisi dei singoli elementi (vocali, sillabe) ma su intere frasi di senso compiuto. La scuola svolge la sua azione nello sviluppare l'insegnamento in stretto collegamento con i “centri d'interesse”, i quali, nella visione globale della realtà, sono per Decroly quelli stimolati dai quattro “bisogni” fondamentali, cioè di nutrirsi, di proteggersi dalle intemperie, di difendersi dai pericoli e di agire da soli o in comune. Relativamente all'oggetto d'interesse, le attività devono essere articolate in attività di osservazione, di associazione e di espressione. Le materie d'insegnamento a cui si dà più spicco sono perciò la storia e la geografia (associazione nel tempo e nello spazio), il disegno, la musica, il linguaggio (attività espressive). Decroly auspicò nelle scuole l'adozione di test d'intelligenza e di carattere, s'interessò allo sviluppo di tecniche per l'accertamento obiettivo del profitto; è quindi da considerarsi fra i maggiori rappresentanti della pedagogia scientifica e fra gli iniziatori della pedagogia sperimentale. Scrisse: La fonction de globalisation et l'enseignement (1925), L'évolution de l'activité chez l'enfant (1927), Introduction à la pédagogie quantitative (1929).