Cèroli, Màrio
scultore e scenografo italiano (Castel Frentano, Chieti, 1938). Dedicatosi giovanissimo alla scultura su legno, si rivelò uno dei più dotati giovani artisti italiani; nel 1954, a Roma, lavorò con Leoncillo, P. Fazzini ed E. Colla, e venne conosciuto da pubblico e critica nel 1960. L'originalità inventiva di Ceroli risiede nell'esecuzione in serie di sagome lignee, di grandi dimensioni, con riferimenti figurativi agli stereotipi della civiltà contemporanea (per esempio Cina, 1966). Ricca la sua esperienza anche nel campo della scenografia per il teatro (Riccardo III, a Torino, 1968; Orgia di P. P. Pasolini, a Torino, 1969; Girotondo di A. Schnitzler, a Roma, 1981), per televisione e cinema e per l'opera (Norma, Teatro alla Scala, Milano, 1972; Aida, Teatro La Fenice di Venezia, 1976; Trovatore, Arena di Verona, 1985). Già a partire dagli anni Sessanta sono state numerosissime le sue personali, in Italia e all'estero (Düsseldorf, 1968; Bruxelles, 1969; Berlino, 1969). Nel successivo ventennio Ceroli ha conquistato una vasta notorietà internazionale esponendo in tutto il mondo (New York, Francoforte, Ōsaka, Caracas, Bogotá, Los Angeles). Nel 1982 e nel 1984, la Biennale di Venezia gli dedicò una sala personale: le sculture presentate associavano al collaudato legno materiali come vetro, bronzo e marmo (Vanità, 1983-84). Nel 1990, in occasione dei campionati del mondo di calcio, ha realizzato una scultura, Goal, poi esposta al Foro Italico di Roma.
Mario Ceroli. Un'opera dello scultore teatino esposte in una personale a Firenze.
De Agostini Picture Library/Berengo Gardin